Un tempo, non più di 60 anni fa, c'era l'Europa di Schuman, Adenauer, Monnet, Spinelli. Un'Europa i cui ideali erano la pace e la fratellanza ma anche l'unione economica e politica che inevitabilmente garantisce un maggior benessere a tutti i cittadini del continente.
Adesso, c'è l'Europa della Merkel, di Cameron, di Hollande, di Van Rompuy. Un'Europa divisa, impaurita, e soprattutto guidata da politici imbelli e inadeguati.
Il vertice per definire il futuro bilancio europeo per gli anni 2014-2020 è il palese ritratto di una politica bassa e meschina. Quello che sarebbe dovuto essere un incontro dove si programmava il futuro di un continente, dove era necessaria una visione alta e lungimirante, si è ridotto ad un bisticcio tra primi ministri e presidenti ottusi e miopi che giocano con i miliardi da destinare ai vari settori di sviluppo in funzione dei loro personali interessi. Si chiedono i tagli dei fondi in modo da avere una bandierina in più da sventolare nella prossima campagna elettorale, si puntano i piedi e si fanno saltare le trattative in modo da ricevere gli applausi dagli euroscettici in patria.
Sconfortante è lo scontro tra gli oscuri burocrati capitanati dall'anonimo Van Rompuy e il parlamento europeo, unico organo dell'UE eletto direttamente dai suoi cittadini. I primi sono a favore dei tagli, scellerati e in settori fondamentali come le reti europee, i secondi sono contro. Ma a dispetto del potere conferito dal popolo al parlamento e nonostante questo abbia l'ultima voce in capitolo, tutti prevedono che a prevalere saranno le intenzioni dei burocrati e degli sherpa dei presidenti del nord Europa desiderosi di tornare in patria col trofeo dell'egoismo intitolato “meno soldi per l'Europa, più soldi per noi stessi”.
Per ora, ovviamente, l'accordo non c'è. Il taglia e cuci di miliardi nella tabella degli investimenti non soddisfa nessuno e tutto è rimandato a inizio 2013.
Mentre un continente affonda nella crisi, mentre sarebbe fondamentale fare uno sforzo economico unitario, vedere questi bassi politicanti non decidere e litigare su tutto pur di guadagnare qualche voto fa tornare alla mente i quattro capponi di Renzo appesi per i piedi che si becchettano mentre si avviano verso un buio destino. I poveri uccelli però avrebbero l'attenuante di avere il cervello delle dimensioni di un guscio di noce...
24/11/12
Cosimo Biliotti
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