Pietro Valpreda sono già venti anni

Mercoledì 06 Luglio 2022 18:44 Sharfeddin Samira
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Oggi ricordiamo l'anniversario della moeta di Pietro Valpreda.

Nasce nel 1933 e cresce in un quartiere popolare milanese, da giovane svolge attività illegali che gli procurano due condanne: nel 1956, quattro anni per rapina a mano armata, nel 1958, per contrabbando. Frequenta i circoli anarchici lombardi, ma la sua professione di ballerino lo porta in giro per l’Italia mettendolo in contatto con diverse realtà.   A partire dal 1963, frequenta il circolo la Gioventù Libertaria, di cui Giuseppe Pinelli è uno dei fondatori, poi il “Sacco e Vanzetti” di via Murillo, da cui gli anarchici saranno sfrattati due anni dopo a causa di alcuni dissapori con i “provo” italiani. Nasce così il piccolo Ponte della Ghisolfa, in cui Valpreda si inserisce, anche se si rapporta con le aree marginali del movimento organizzato. A Roma, nel 1969, frequenta il circolo Bakunin, dove è in atto un conflitto tra una parte più “moderata” e una più “arrabbiata” con cui Valpreda si schiera. Più tardi fonderà il circolo anarchico 22 Marzo. 

Il 12 dicembre 1969, esplode a Milano, in Piazza Fontana, una bomba che provoca 16 morti e 88 feriti, mentre altre tre vengono programmate a Roma. 
 
Quel giorno Pietro Valpreda è a casa della zia Rachele Torri, ma ciò non impedisce a “qualcuno” di accusarlo di essere l’autore materiale della strage (insieme a Valpreda verranno accusati altri anarchici, tra questi Giuseppe Pinelli che morì volando da una finestra della Questura). 
 
Il 15 dicembre, mentre si sta recando in tribunale con il suo avvocato per risolvere alcune vecchie pendenze, viene arrestato con l’accusa di essere l’esecutore materiale della strage. Il 17 dicembre presso il circolo Ponte della Ghisolfa inizia una grande campagna di controinformazione a favore di Valpreda e degli anarchici, sottoposti ad una durissima campagna diffamatoria, nonostante sia sempre più evidente che si tratti di una vera e propria montatura orchestrata dall’”alto”: «Valpreda è innocente. Pinelli è stato assassinato. La strage di Stato», sarà il leit motiv della campagna pro-Valpreda.
 
I processi si susseguono per molti anni, con alterne vicende e sentenze, sino a quando il 1° agosto 1985 la Corte d’Assise d’appello di Bari lo assolve per insufficienza di prove. Questa sentenza sarà successivamente confermata dalla Corte di Cassazione. Nel frattempo Pietro partecipa a convegni e manifestazioni, apre un locale “La Barricata” nel popolare quartiere di Milano. Inoltre diventa padre di Tupac Libero Emiliano. La sua malattia si chiama mordo di Buerguer e lo affligge alle gambe peggiora sempre più e si aggrava. Pietro Valpreda muore il 6 luglio 2002 a Milano. L'8 luglio del 2002 vengono organizzati i funerali nel circolo anarchico Ponte della Ghisolfa e accompagnata da un corteo di 3000 persone. La salma successivamente viene cemata.
 
Fonte: Anarchopedia
 

 

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Ultimo aggiornamento ( Mercoledì 06 Luglio 2022 19:15 )