E’ ripresa la guerra nel Sahara Occidentale: si fronteggiano il Fronte Polisario (movimento politico e militare del popolo saharawi) e il regno del Marocco.
C'è in ballo un referendum spostato in continuazione e una delusione continua di speranze negate.
Da qui nascono le controversie.
Riassumiamo facendo la storia a ritroso: la questione del Sahara Occidentale in grandi linee si può far risalire al 1975, quando il governo del Marocco organizza una Marcia verso il territorio saharawi per impossessarsi delle risorse minerarie e inviando circa 200mila persone con la speranza di ripopolare quelle zone. Nel 1991 in accordo tra le parti c’è stato il “cessate il fuoco” ma restando in attesa del referendum per l’autodeterminazione. Purtroppo da allora i profughi fuggiti dai territori occupati in quel lontano anno (1991) attendono di riunirsi alle loro famiglie.
La Minurso ( la missione ONU sul luogo) che avrebbe avuto il compito di vigilare sulla tregua e di organizzare il referendum non ha fatto niente di ciò che avrebbe dovuto per portare il popolo saharawi a decidere del proprio destino.
Per chi conosce i saharawi da anni ci si aspettava una soluzione, questa è un’ennesima prova difficile da digerire per le continue privazioni di questa gente costretta a vivere in un luogo inospitale.
Un deserto caldissimo e anche freddissimo che ultimamente ha visto anche piogge torrenziali distruggere i piccoli villaggi fatti di terra.
Naturalmente Guarguarat e i blocchi fatti dalla gente esasperata che ha visto arrivare l’esercito marocchino per sgomberare il passo, ha decretato la rottura della tregua e ora staremo a vedere cosa succederà.
Share |
< Prec. | Succ. > |
---|