Suicidio nel carcere di Livorno

Venerdì 28 Ottobre 2011 17:32 cristina francini
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Agatino Filia, 56enne catanese detenuto a Livorno nel carcere delle Sughere, si è tolto la vita ieri pomeriggio, impiccandosi con un lenzuolo, a sole 48 ore dalla sua scarcerazione per fine pena.
L’uomo lavorava come addetto alle pulizie ed era stato da poco trasferito da Porto Azzurro.
Il Capo del Dipartimento di amministrazione penitenziaria Franco Ionta ed il segretario Generale Uil Pa Penitenziari Eugenio Sarno sono d’accordo nel vedere in questi dati una sconfitta per il sistema penitenziario, che non riesce a dare ai detenuti la speranza di una nuova vita sociale.
Aggiunge Sarno: “Purtroppo ogni appello alla politica ed ai politici sul dramma penitenziario sembra cadere nel vuoto, persino il monito del presidente Napolitano sulla prepotente urgenza di restituire civiltà e costituzionalità al sistema penitenziario , definito dal Capo dello Stato vergogna ed orrore in Europa, non trova la giusta considerazione e la necessaria attenzione”.
Per quanto riguarda la “legge svuota carceri” del dicembre 2010 (che prevede la concessione della detenzione domiciliare ai condannati ai quali rimangono 12 mesi di pena definitiva da scontare), Ionta ritiene sia il momento di innalzare da un anno ad un anno e mezzo i termini di applicazione della stessa.
L’Italia, con il suo tasso di sovraffollamento di detenuti tra i più alti d’Europa (147 ogni 100 posti), vede il suicidio di un detenuto ogni 5 giorni.
Quello di ieri è stato il 17esimo decesso nel carcere di Livorno dal 2003, mentre il totale di morti nelle celle italiane ammonta a 155, di cui 52 per suicidio.
 
Fonti:
ANSA
Gruppo Adnkronos
TMnews

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