Il sito www.intrage.it ha diffuso la notizia di una sentenza della Corte di cassazione che ha equiparato le minacce di licenziamento al lavoratore che si rifiuta di fare lo straordinario al ricatto. L'alta corte, ha stabilito ciò, sentenziando sul caso di un caporeparto che, di fronte al rifiuto di un'impiegata di svolgere lavoro extra, l'aveva minacciata di adibirla a mansioni diverse, più pesanti, con l'obiettivo di costringerla a licenziarsi. Il datore di lavoro è stato condannato al pagamento di una multa e al risarcimento dei danni alla lavoratrice. Una buona notizia per tutti i lavoratori.
Fabrizio Cucchi, DEApress
Il sito www.intrage.it ha diffuso la notizia di una sentenza della Corte di cassazione che ha equiparato le minacce di licenziamento al lavoratore che si rifiuta di fare lo straordinario al ricatto. L'alta corte, ha stabilito ciò, sentenziando sul caso di un caporeparto che, di fronte al rifiuto di un'impiegata di svolgere lavoro extra, l'aveva minacciata di adibirla a mansioni diverse, più pesanti, con l'obiettivo di costringerla a licenziarsi. Il datore di lavoro è stato condannato al pagamento di una multa e al risarcimento dei danni alla lavoratrice. Una buona notizia per tutti i lavoratori.
Fabrizio Cucchi, DEApress
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