Centro di Firenze. Piazza San Marco. Il generale Manfredo Fanti, rivoluzionario e Ministro per l'Unità d'Italia, guarda con aria interrogativa l'inaspettato popolo che, sia di giorno che di notte, movimenta lo spazio verde ai suoi piedi. Sono decine o forse di più, i frequentatori della piazza che affannosamente si spostano, saltando con agilità, da una siepe all'altra.
Mus Musculus, o topo comune, nella classificazione scientifica. Topo di fogna o topo di chiavica, secondo la nomenclatura molto meno compassata dei passanti che quotidianamente sono costretti ad evitare i numerosi roditori che indisturbati vivono nella piazza. Così fermarsi sulle panchine o semplicemente attraversare lo spazio di piazza San Marco sembra essere diventata un'attività pericolosa, che si vive con suspence nell'attesa che il prossimo topo uscirà saltellando ed emettendo il suo caratteristico sibilo dalla siepe lì all'angolo.
La cosa che stupisce è che chi di dovere ancora non sia intervenuto per risolvere questo non nuovo problema (già da anni viene avvistato questo genere di abitanti molesti), nonostante si tratti di una piazza centralissima. San Marco infatti è un importante snodo per il traffico cittadino di mezzi (autobus e taxi) e di pedoni, traffico che tuttavia pare non disturbare minimamente i nuovi inquilini.
Daria Quaranta - DEApress
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