LE RADICI CRISTIANE DELL'EUROPA...O DELL'IGNORANZA
E' notizia di oggi del dietrofront della Commissione Europea sul decalogo sulla comunicazione che stava per essere applicato entro la fine dell'anno. Le linee guida, che dovevano riguardare sia le comunicazioni interne sia quelle esterne ( e-mail, social , ecc) , tenevano conto delle esigenze linguistiche nel segno del rispetto di qualsiasi diversità.
"In tema di genere erano «preferibili» i nomi e pronomi neutrali. Piuttosto che «he» o «she» (egli o ella), meglio usare un più generico «they» (loro). Mai, inoltre, salutare una platea con «ladies and gentlemen» ma presentarsi semplicemente con «dear colleagues». E se ci si rivolgeva a una donna sarebbe stato sbagliato presumere il suo stato civile: al «signora» o «signorina» va preferito Ms. «In ogni contenuto testuale o audiovisuale va assicurata la diversità» e in «qualsiasi panel va rispettato l’equilibrio di genere», si leggeva ancora nelle linee guida. Che affrontavano anche il tema della disabilità e dell’età. Dire «anziani» può essere offensivo, meglio usare «popolazione più adulta», era l’invito di Palazzo Berlaymont. E piuttosto che scrivere o dire che una persona «è disabile», era preferibile affermare che una persona «ha una disabilità». Quanto al tema dell’orientamento sessuale, mai dire «un gay» ma piuttosto «una persona gay». Usare la formula «una coppia lesbica» e non «due lesbiche». Anche nella rappresentazione di una famiglia vocaboli come «marito», «moglie», «padre» o «madre» non rispecchiano il linguaggio inclusivo voluto dall’Ue. L’indirizzo restava quello della neutralità."(1)
Ma la polemica, o meglio la scusa per affossare il tutto è stata scatenata , guarda caso dalla destra italiana e in maniera minore anche da altri partiti di destra europei , quando nel testo veniva cancellata la parola Natale con Festività. L'intento della Commissione era quello di restare "neutrale" rispetto ad una ricorrenza solo cristiana, tenendo conto della multietnicità dei popoli Europei. Soltanto in Italia i soliti esponenti della destra ,appoggiati da figure importanti della chiesa cattolica ,hanno denunciato l'attacco alle "nostre radici cristiane"e chiesto tramite Antonio Tajani di cambiare il testo.
"Bruxelles si è subito difesa: «Non vietiamo o scoraggiamo l’uso della parola Natale, è ovvio. Celebrare il Natale e usare nomi e simboli cristiani sono parte della ricca eredità europea», spiegavano fonti dell’esecutivo europeo. Ma ormai la polemica era ovunque. Il documento di una trentina di pagine ha un titolo inequivocabile: «Union of Equality». Vi si leggeva: «Ognuno in Ue ha il diritto di essere trattato in maniera eguale» senza riferimenti di «genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale. Le parole e le immagini che usiamo nella nostra comunicazione quotidiana trasmettono un messaggio su chi siamo e chi non siamo», era la tesi delle linee guida. Una tesi con diverse implicazioni pratiche che l’esecutivo Ue, nel documento, divideva per settori."(2)
Aldilà del decalogo, su cui si può aprire un'interessante discussione sui termini e loro uso, il fare sempre riferimento alle radici cristiane dell'Europa ci sembra alquanto antistorico e fuorviante:prima che il cristianesimo si consolidasse come religione maggioritaria e di stato ( la famosa "visione" di Costantino prima della battaglia di Ponte Milvio 28 Ottobre 312) i popoli dell'attuale Europa veneravano tutt'altro e da molto prima del cristianesimo . Dei tra i più vari: Terra Mater, Dei della folgore e del tuono, alberi, fiumi e selve. Quindi le radici dipendono sempre da quando si conta la storia , in questo caso da quando ci fa più comodo...
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