Una politica attuata dalle forze politiche è quella di ghettizzare i poveri in periferia e i rom ai margini della città. Ogni volta che ci troviamo di fronte a come dedfinire il deserto sociale di una metropoli ci vengono in mente tante domande da fare e sono solo a noi ma soprattutto ad una cittadinaza che vive sulla logica ghettizzante delle fascie sociali dove i politici sono a volte assenti e anche interventisti in modo sbagliato. Non c'è logica nel gestire le emergenze sociali. .
Ecco! la città è un elemento dove bisogna porre attenzione per creare una cultura adatta ai bisogni sociali, culturali ed educativi e soprattutto per superare il concetto di educazione civica. Ad esempio la considerazione che gli zingari o rom (come vogliamo chiamrli...)siano un problema è notoriamente secolare. Questo è uno dei principali problemi delle periferie dove sono relegati e della città che spesso lo vive, Uno dei motivi più profondi da cui nelle varie società nasce il rifiuto verso la loro identità nomane e non si può trovare nel persistere di una organizzazione sociale, diversa da quella maggioritaria. Questa categoria sociale è presa di mira più di altre minoranze, dato che svolgono il ruolo di capri espiatori. Su di loro si scaricano paure, frustraioni, disagi e non solo legende metropolitane ma vere e proprie guerre intestine (come in casi successi all'Isolotto quartiere di Firenze).
Quindi ai margini delle città abbiamo senzatetto, randagi invisibili, ex-comunitari, nomadi e/o zingari, e questo crea uno spostamento di uomini e donne che spesso vengono cacciati da nuna zona per poi ritrovarli in altre zone periferiche oppure sotto ponti disponibili in estate e giardini pubblici notturni. Tutta questa massa di persone considerata responsabile della insicurezza collettiva e pericolosi per la con i dnza civile dunque affidati ai religiosi (vedasi periodo di Don Mazzi). I campi Olmatello , Masini e Poderaccio ci han no insegnato poco, purtroppo le soluzioni erano superficiali e così i problemi sono rimasti anche senza quei campi. Ora cosa bolle in pentola per la città di Firenze? Esiste un tavolo di discussione serio con le associuazioni di volontariato?
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