Nel settimanale Donna di Repubblica di questa settimana, è scritto di Giulia Tamayo – l'avvocato delle donne – dove per la sua dedizione al valore dei diritti umani, ha dato corso a una lotta senza tregua contro il Presidente Fujimori che ha posto a sterilizzazione forzata un milione e mezzo di peruviane.
Alcuni anni fa, a Madrid quando un foulard le copriva i segni chemioterapici non veniva meno al suo impegno e all'entusiasmo che la Tamayo metteva, ancora, per combattere le ingiustizie del mondo.
Il potere le opponeva resistenza con ogni mezzo e tentativo di sopprimerla; l'interesse della stampa internazionale, le denunce alle Nazioni Unite e l'azione urgente che Amnesty International lanciò per proteggerla l'hanno messa in salvo.
Nell'anno 2000 Amnesty invita Giulia Tamayo a New York per offrirle il premio Ginetta Sagan motivato per lo straordinario lavoro compiuto a rischio della propria vita.
Nonostante gli sforzi i colpevoli delle sterilizzazioni non sono mai stati puniti tentando addirittura di prescrivere il reato definendolo un “disservizio” del sistema sanitario invece di catalogarlo come crimine di lesa umanità, genocidio, crimini di guerra.
Già nei suoi primi anni di attivismo il Paese era martoriato dalla guerra terrorista di Sendero Luminoso – organizzazione rivoluzionaria peruviana - Giulia Tamayo denunciava ogni tipo di violenza alle donne da parte di mariti, padri, generali o presidenti.
Oggi Giulia Tamayo ha 53 anni, vive a Madrid con i suoi figli e con suo marito, Chema, che lei ama definire “suo complice”; cita spesso Ghandi e sorride sempre. Vorrebbe poter dire del Perù un Paese libero. Esulta per per il movimento degli indignados e del 15-M – movimento sociale di cittadini che ha dato vita a una larga mobilitazione di protesta pacifica dal basso contro il governo spagnolo di fronte alla grave situazione economica in cui versa il Paese. Le proteste sono iniziate il 15 maggio 2011 in occasione delle elezioni amministrative – Facebook e Twitter sono diventati i suoi strumenti di indagine, è alla guida delle equipe investigative di Amnesty International.
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