Proprio mentre le forze russe ottenevano qualche successo (1), incerto ma assolutamente inaspettato, che evidentemente preoccupava l'Occidente, dove si decideva di inviare in Ucraina armamenti precedentemente rifiutati (2), Putin ha deciso di rimuovere il generale Surovikin dal comando della cosiddetta "Operazione speciale". L'eccezionale tenuta dell'esercito russo, date le impossibili circostanze, era infatti dovuta al solo Surovikin, che rischiava di "fare ombra" al Putin, e ciò chiaramente non poteva essere tolletaro dall'inquilino del Cremlino...
Diamo un'occhiata a ciò che succede oltre la cortina fumogena delle opposte propagande. L'esercito ucraino, sebbene in leggera inferiorità numerica, è formato -in gran parte- da elementi molto motivati e totalmente equipaggiati con il meglio che l'Occidente può dare. Non si tratta solo di armamenti, secondo la ben nota massima napoleonica "un'esercito marcia sul proprio stomaco", ai soldati di Kiev non manca nulla: cibo, vestiario, carburante, equipaggiamento medico...Per quanto "il grosso" sia formato da coscritti, alta è la percentuale di volontari, e anche chi è stato arruolato per coscrizione, in genere è abbastanza motivato o quantomeno: è convinto che la vittoria finale sarà della sua fazione. L'addestramento è -in generale- accurato. Gli ufficiali sono istruiti nelle migliori accademie dell'Occidente e casi di nepotismo sono più l'eccezione che la regola. In più l’esercito di Kiev può contare sulle informazioni dei satelliti americani nonché sui cosiddetti servizi di intelligence occidentali.
L'esercito russo è invece formato da masse di conscritti pressochè privi di qualunque addestramento. La corruzione a tutti i livelli fa si che essi siano praticamente privi di tutto. In Ucraina si combatte con temperature che arrivano ai -11. In questa situazione, la differenza di equipaggiamento non può che farsi sentire. Solo nella zona del Donbass la maggioranza della popolazione locale favorisce i russi. Il morale dei coscritti russi è basso, solo una disciplina brutale argina le diserzioni; nessuno crede nella vittoria dei russi, il nepotismo e il favoritismo degli ufficiali sono a livelli assurdi, e per quanto riguarda gli armamenti, "si raschia il fondo del barile" dei rimasugli dell'epoca sovietica. Comunicazioni e “quant’altro” sono difficili a causa della stretta gerarchia e delle rivalità tra reparti.
In queste circostanze, Surovikin non solo è riuscito ad evitare la "rotta" dell'esercito russo, ma ha "ripreso l'iniziativa". Innanzitutto ha cercato di fare -tardivamente- quello che avrebbe già dovuto essere fatto dai russi mesi addietro, ossia ha cercato di sfruttare la residua superiorità aerea e missilistica russa per colpire le infrastrutture, senza le quali l'esercito ucraino non può esser rifornito e sostenersi. Una miope scelta degli obbiettivi, unita a una scarsa precisione degli strumenti a disposizione dei russi, hanno portato a un numero esagerato di vittime civili, e ciò è stato usato -molto e bene- dalla propaganda occidentale. Anche il colpire la "griglia di distribuzione" dell'energia elettrica, in sé non era un'idea completamente assurda, né era necessariamente contrario "agli usi di guerra", dato che anche la rete ferroviaria -attraverso la quale passano i rifornimenti per le truppe- dipende dalla disponibilità di energia elettrica. Ha comunque comportato grandi sofferenze per la popolazione civile. Per non parlare del rischio costituito dal colpire le centrali nucleari...
La strategia di Surovikin del resto piuttosto efficace (date le circostanze) si è contraddistinta per diversi elementi di brutalità. Nelle zone più “calde” sono stati mandati i reparti del cosiddetto “gruppo Wagner” costituiti, quando non da vere e proprie truppe mercenarie, dai coscritti delle carceri e delle frange più ricattabili della popolazione russa, in pratica costretti con la forza a macchiarsi di ulteriori crimini.
L’obbiettivo primario di Putin rimane quello di conservare il proprio potere personale. Surovokin, unico tra i generali russi ad aver conservato un qualche ascendente sull’opinione pubblica russa a causa delle sue qualità (brutali sono tutti, ma solo lui ha avuto un limitato successo malgrado le circostanze), rischiava di trasformarsi in una minaccia per il potere di Putin.
Le opposte propagande convergono sul sopravvalutare -per motivi opposti- le capacità belliche dell’esercito russo. Del resto, Putin e le sue controparti occidentali convergono anche su altri punti. Come la la negazione dei diritti dei cittadini. Ma c'è di più. Nessuno mette a rischio i profitti di quelli che si chiamano oligarchi a Mosca e capitalisti a Milano e a Kiev. E tutti "pongono in secondo piano" la crisi climatica per non parlare dello sviluppo delle scienze e della cultura. Con così tante "cose in comune", è lecito chiedersi se i toni accesi che lor signori usano tra di loro non siano una farsa a danno dei "comuni mortali"....
Fabrizio Cucchi, DEApress
(1)https://www.bbc.com/news/world-europe-64219979
(2)https://www.today.it/mondo/usa-germania-carri-armati-ucraina.html
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