A Roma un gruppo di metronotte dell’Urbe ha tentato di irrompere alla Camera di Montecitorio. I vigilantes hanno rotto le transenne, ma sono stati bloccati da un cordone di polizia. Si è udita una forte esplosione, forse causata da un lancio di un petardo. Mentre ancora il cordone di poliziotti si stava sistemando a protezione del palazzo della Camera, decine di manifestanti hanno passato le transenne e si sono diretti di corsa verso l'ingresso principale di Montecitorio, a stento frenati da poliziotti in divisa e in borghese. Urla, slogan, facce inferocite, insulti all'indirizzo del governo e di Romano Prodi e del Parlamento e la corsa verso il palazzo, hanno lasciato interdetti per qualche istante gli assistenti parlamentari di servizio al portone principale. "Chiudiamo?", si sono chiesti frenetici. Ma poi il portone è rimasto aperto. La manifestazione, organizzata dai sindacati autonomi, nasce dalla protesta dei metronotte dell'Urbe contro l'ipotesi di staccare l'istituto di vigilanza dall'Associazione nazionale di combattenti e reduci di cui sono una diretta emanazione per metterla sul mercato. I dipendenti vedono così a rischio il loro posto di lavoro. In questo momento la calma sembra essere tornata. I manifestanti non hanno però abbandonato il terreno conquistato e sono fermi a pochi metri dall'ingresso di Montecitorio, protetto da un cordone di poliziotti in tenuta antisommossa.
Rossana Magli - DEApress
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