Reclutava squillo telefonando dal carcere di Sollicciano dove lavorava come agente penitenziario. Agli arresti domiciliari, l’agente dovrà rispondere dell'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Le indagini dei carabinieri erano partite una volta scoperto lo strano giro di telefonate che gravitava intorno al carcere. Proprio dall'edificio partivano delle chiamate destinate a delle prostitute.
Il poliziotto finito in manette, che non ha mai nascosto un alto tenore di vita, proprio dal suo luogo di lavoro si premurava di prendere contatti con donne brasiliane, invitandole a venire in Italia per farle prostituire.
Dopo un lavoro di controlli che si è protratto per mesi, avviato tra marzo e il maggio scorso, militari hanno stretto il cerchio intorno all'uomo. In questa occasione i militari hanno anche scoperto un traffico di telefonate a centralini erotici.
Nicoletta Consumi - DEApress
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