Ieri, 8 luglio 2023, s'è svolta a Firenze il TOSCANA PRIDE, intitolato "Corpi InTRANSigenti", dedicato alle persone lesbiche, gay, bisessuali e bi+, trans, queer, intersex e asessuali.
La manifestazione, tornata nel capuologo toscano dopo sette anni, ha fatto registrare numeri record: per la questura erano oltre 15000 persone a sfilare per le vie della città.
Il ritrovo - e punto di partenza del corteo - era nella zona di Porta Romana, per arrivare, dopo un lungo percorso durato fino a sera, ai confini delle Cascine (Porta a Prato).
Un'onda piena di colori ed energia positiva, che ha sfilato per le vie della Firenze. Tuttavia non è stata solo una festa fine a se stessa. I migliaia presenti hanno rivendicato diritti e uguglianza.
In particolare, nel mirino c'è stata Giorgia Meloni, la presidente del Consiglio, criticata anche da Natascia Maesi (presidente Arcigay): "...Questo governo in questo momento ci sta perseguitando, siamo l'ossessione del governo Meloni e vogliamo dare una risposta chiara e netta."
Non sono mancati momenti di tensione. All'inizio del corteo alcuni antagonisti si sono messi in posizione "di testa", chiedendo alla polizia di andarsene. C'è voluto un po' di tempo, ma alla fine questi hanno accettato che la manifestazione iniziasse. Inoltre gli stessi antagonisti, arrivati poi alle Cascine, hanno impedito l'accesso al palco di chi doveva fare gli interventi. La polizia è intervenuta e ha allontanato una cinquantina di antagonisti che hanno ostacolato il proseguimento del Toscana Pride.
(FONTI: REPUBBLICA).
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