Un tema così importante e delicato come quello dell'immigrazione va trattato, secondo me, sotto vari punti di vista (storico, politico, economico, sociale e ideologico). Questo perché, se ci si sofferma solo su uno di questi, v'è il rischio di omettere informazioni fondamentali, le quali potrebbero inficiare anche il punto di vista trattato.
In particolare, negli ultimi anni in Italia l'immigrazione ha raggiunto livelli che non possono essere messi da parte, o trattati come cosa di poco conto. Infatti, secondo dati reperiti online (wikipedia), l'Italia era, nel 2017, il quarto Paese dell' Europea per popolazione immigrata, ovvero persone nate all'estero, contando ben 6,1 milione di immigrati, soltanto dopo la Germania, Regno Unito e Francia.
Non va dimenticato che il nostro Paese è stato, per la maggior parte della sua storia, una nazione con fenomeni quasi esclusivamente emigratori, raggiungendo la punta massima nel 1913, dove si registrarono più di 800000 partenze. Solo dopo la seconda Guerra Mondiale, e il successivo miracolo economico, diventò un Paese di immigrazione. Come si può intuire, all'inizio il fenomeno dell'immigrazione in Italia era quasi nullo: nel 1973 si ebbe, per la prima volta, un saldo migratorio positivo (101 ingressi contro 100 espatri). Fu solo negli anni novanta - anni in cui il saldo naturale, ovvero la differenza del numero dei nati vivi e quello dei deceduti in un determinato periodo di tempo in un territorio -, è diventato negativo nel nostro Paese, che l'immigrazione ha raggiunto livelli importanti, addirittura diventando il solo responsabile della crescita della popolazione italiana.
Legislativamente fino agli anni novanta la politica adottata dallo Stato italiano era quella delle "porte aperte"; solo a partire dalla legge Martelli (1990) vi fu un tentativo di controllare i flussi d'ingresso, oltre a costiruire una sanatoria per quelle persone che già si trovavano sul territorio italiano: venivano così regolarizzati circa 200.000 stranieri, provenienti principalmente dal Nord-africa. Sotto questo punto di vista, è importante ricordare la legge Turco-Napolitano, la quale cercava di regolamentare ulteriormente i flussi d'ingresso, istituendo inoltre per la prima volta in Italia i centri di permanenza temporanea, per gli stranieri sottoposti a provvedimenti di espulsione.
Ricerca in work progress
Share |
< Prec. | Succ. > |
---|