DEApress

Sunday
Dec 10th
Text size
  • Increase font size
  • Default font size
  • Decrease font size

Redazionale: su questioni di violenza e di genere

E-mail Stampa PDF

Quando si presentano casi di femminicidio come quello di Giulia Cecchettin, la ragazza barbaramente assassinata dal fidanzato Filippo Turetta, dal mondo maschile si leva solitamente un coro, che dice più o meno "non siamo tutti così", che avanza pretese di gentilezza, cortesia e cavalleria. Quasi un'autodifesa automatica che circola immancabilmente nei post e nei commenti social così come nelle chiacchere da bar. 

Questa difesa, però, manca il punto centrale della questione. Ed è la sorella della vittima, Elena Cecchettin, a ribadire questo punto, in una lettera pubblicata dal Corriere del Veneto:«Viene spesso detto «Non tutti gli uomini». Tutti gli uomini no, ma sono sempre uomini [a compiere questo tipo di violenze, n.d.r.]. Nessun uomo è buono se non fa nulla per smantellare la società che li privilegia tanto».
Elena Cecchettin inquadra la situazione in un panorama più generale, dimostrando lucidità e capacità di analisi ammirabili considerando il lutto di questi giorni: il femminicidio non è un delitto passionale, ma un delitto di potere, e il femminicida non è un mostro, non è un'eccezione. Come i movimenti femministi (Non Una Di Meno in testa) sostengono da anni, egli è "figlio sano del patriarcato", il prodotto estremo di una cultura che si esprime anche nei gesti quotidiani e in atteggiamenti che possono sembrare innocui e banali. 

Smantellare questa cultura significa affrontare un lungo lavoro che si dipana su almeno due piani.
Il primo piano è quello politico e sociale, che consiste nel riconoscere nel femminicidio l'esito estremo di una violenta e capillare dinamica di potere sottesa alla concezione tradizionale del rapporto tra uomo e donna. Come commenta Lucia Secchi Tarugi (avvocata e coordinatrice della Commissione pari opportunità del CNF), ci troviamo di fronte a «un modello socio-culturale, in cui la donna occupa una posizione di subordinazione, divenendo soggetto discriminabile, violabile, uccidibile» e che riproduce all'interno delle coppie e delle famiglie la stessa dinamica di oppressione che investe la società in genere. Questo modello può e deve essere combattuto non solo tramite l'intervento legislativo (che in questo periodo sembra orientato a iniziative di stampo securitario che non centrano la radice del problema), ma anche e soprattutto attraverso un minuzioso lavoro sociale quotidiano, rivolto alla protezione delle donne e all'educazione dei giovani e degli uomini. Da questo punto di vista, le richieste mosse dai movimenti e dalla base sono le stesse da anni: fornire più risorse a centri anti-violenza e strutture con fini simili, e istituire percorsi di educazione sessuale ed affettiva all'interno delle scuole, così da diffondere un nuovo tipo di cultura e un nuovo modo di pensare nelle ragazze e, soprattutto, nei ragazzi.

L'altro è quello personale, interno ad ogni uomo, che consiste in un riconoscimento della condizione privilegiata assegnatali dalla società e dalla cultura dominante. A questo fine, la risposta del "non siamo tutti così" appare come una difesa retorica decisamente inadeguata. Gli uomini dovrebbero, al contrario, rivolgersi a loro stessi e chiedersi in che modo siano o siano stati "così", in quale misura la violenza e il possesso siano ingranati nel loro atteggiamento nei confronti delle donne e dei più deboli, o comunque di soggettività che si ritrovano ad essere ridotte a un livello subordinato, secondario rispetto al ruolo di padre padrone che la cultura in cui siamo cresciuti ci ha imposto ciò a cui tutti gli uomini dovrebbero aspirare (aspirazione che, del resto, è spesso frustrata, fonte di ansia, senso di inadeguatezza e stress psicologico anche negli uomini).

Unirsi a questa lotta è doveroso, anche per gli uomini. Occorre riconoscere il nostro potere e cederlo, per una società democratica, giusta e priva di ogni tipo di violenza, anche quella più subdola e normalizzata. 

 

La lettera di Elena Cecchettin: 
https://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/venezia-mestre/cronaca/23_novembre_20/lettera-elena-cecchettin-a165ccdc-5bd8-4db1-bdaf-963424ba0xlk.shtml?refresh_ce

 

 

Share

Ultimo aggiornamento ( Martedì 21 Novembre 2023 11:54 )  

Concorsi & Festival

https://zonadiguerra.ch/

Ultime Nove

DEAPRESS . 09 Dicembre 2023
DEApress cerca 10 volontari per organizzare redazione d'assalto. Scrittura - video e fotografie sul campo. Corsi gratuiti tutti i sabato mattina - Per prenotare scrivere a redazione@deapress.com  
DEAPRESS . 08 Dicembre 2023
VENERDI' 8 DICEMBRETRA GLI OSPITI, I REGISTI DIEGO D'INNOCENZO E NATHALIA SYAM E L'ATTORE ADIL HUSSAIN, CO-PROTAGONISTA DI VITA DI PI E INTERPRETE DE IL FONDAMENTALISTA RILUTTANTE DI MIRA NAIR Alle 15.00 ...
DEAPRESS . 07 Dicembre 2023
Riceviamo e pubblichiamo:"La Pala di Perugino è tornata a Fano.Torna in città, dopo un grande lavoro di restauro, la Pala di Durante, opera identitaria per Fano, conosciuta anche come Pa...
Antonella Burberi . 06 Dicembre 2023
  Pier Francesco Foschi (Firenze 1502-1567)Giuditta e Oloferne circa 1540-1545 olio su tavola Londra, The Spier Collection  La Galleria dell’Accademia di Firenze presenta la mostra PIER FRANCESCO FOSCHI (1502-1567) PITTORE FIO...
Simone Fierucci . 06 Dicembre 2023
Pubblichiamo un estratto di un articolo pubblicato da Orientxx Italia in cui Tamara Taher (1) analizza la narrazione e le lacune dell'informazione sulla questione palestinese. L'articolo completo su https://orientxxi.info/magazine/articles-en-italien...
Antonella Burberi . 06 Dicembre 2023
ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA   Tornabuoni Arte presenta l’Antologia scelta 2024, che, immancabilmente, raccoglie le opere di Arte moderna e contemporanea più significative e importanti che la galleria ha selezionato nel corso dell’ultimo anno. Le...
DEAPRESS . 06 Dicembre 2023
Dal 7 al 12 dicembre torna a Firenze l'unico festival in Italia che esplora il volto contemporaneo del subcontinentenell'ambito della "50 Giorni di Cinema a Firenze" Carpet di stelle al 23/mo River to River Indian Film Festival:i divi di Bollywood...
DEAPRESS . 05 Dicembre 2023
Firenze è un luogo carico di storia e di bellezza, che si riflette nella sua geografia, nei suoi monumenti, nelle sue strade. Si tratta di un fatto innegabile che caratterizza la cultura fiorentina, sia essa alta o popolare: una cultura determinata (...
DEAPRESS . 04 Dicembre 2023
  Le Carré è davvero il più importante scrittore inglese del secondo Novecento, come sostiene Ian McEwan? Bisogna quindi smetterla di considerarlo uno scrittore di genere, il sottoprodotto triviale della letteratura alta cioè la sola che cont...

Galleria DEA su YouTube