Martedì, 17 Aprile 2012 dalle ore 14.00 alle ore 16.30 - Convegno "perché la comunicazione internazionale non comunica?" presso la Sala Fallaci della Provincia di Firenze in Via Ginori 10.
Partecipanti: l'Associazione dell Stampa Toscana, l'Associazione Funzionari senza frontiere e l'Associazione Euro-African Partership.
Pubblicato su www.provincia.fi.it
"La Toscana guarda con crescente interesse all'Africa Sub-Sahariana: sono 8 le province e 36 i comuni (tra i quali Firenze, Livorno, Massa, Pisa e Siena) impegnati in progetti di cooperazione internazionale soprattutto con il Burkina Faso e il Senegal, ma anche con il Ghana, il Mali e il Niger. Gli interventi toscani mirano ad assicurare alle popolazioni l'uso dell'acqua, a mettere in funzione la democrazia locale e il decentramento, a favorire lo sviluppo dei territori, a rafforzare la formazione e la sanità.
Sono questi i dati che emergono dall'ultima indagine sulle iniziative di cooperazione della Toscana, che non si limitano più alla realizzazione di progetti, ma sono passate alla costruzione di veri e propri partenariati tra comunità locali: i cittadini toscani e la società civile regionale sono così impegnati direttamente, non più solo tramite le ONG o le sezioni regionali di associazioni internazionali e nazionali, ma dando vita a gruppi e associazioni per seguire le iniziative di cooperazione e di solidarietà.
Il comune toscano che vanta il record di questi rapporti è Tavarnelle Val di Pesa, che vanta un lunghissimo elenco di partner. Cominciano però ad emergere anche concentrazioni territoriali che affrontano la cooperazione in forma associata: è il caso del Circondario Empolese-Valdelsa, dei comuni del Valdarno tra Firenze e Arezzo, del Comitato della cooperazione della Bassa Val di Cecina tra Livorno e Pisa. Ma il grosso della cooperazione toscana si sviluppa lungo il corso dell'Arno, con due appendici che si prolungano sulla costa e nel Senese.
L'importanza di queste attività impone però di fare i conti con un annoso problema: quello della difficoltà a comunicare questo fenomeno, in modo da farlo uscire dalla clandestinità informativa, dove parrebbe essere stato finora confinato, un po' per la scarsa propensione a comunicare da parte degli operatori, ma anche, forse, per una certa disattenzione dei media. Per questo l'Associazione della Stampa Toscana, l'Associazione Funzionari senza frontiere e l'Associazione Euro-African Partnership hanno deciso di avviare un dialogo con gli operatori della comunicazione, partendo da un seminario sul tema "Perché la comunicazione internazionale non si comunica? Giornalisti e attori della cooperazione a confronto"
------------------------------------
"Un incontro come questo è un primo passo verso la comunicazione internazionale e ognuno deve sviluppare questo tipo di approccio per meglio capire i nuovi fenomeni del giornalismo per sviluppare le proprie capacità di lettura del nostro contemporaneo che con con tutti i problemi e contrasti socio-economici potrebbe portarci alla deriva.
Non dobbiamo essere tante isole culturali separate ma un unico globo (con intenti doveri/diritti comuni) dove effetti e cause vanno comunicate per contrastare e lottare contro le nuove povertà, contro ogni guerra vista come soluzione dei conflitti e "iniziare conoscere" per "creare sviluppo sociale".
Questa mia riflessione non è riconoscimento della globalizzazione ma partecipazione alla localizzazione per il recupero e il rispetto dei diritti umani." Silvana Grippi/Editorialista DEApress
Share |
< Prec. | Succ. > |
---|