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“Femen” Ucraine in protesta

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Nei momenti di difficoltà dove le incertezze sembrano decollare nella loro totalità attraversando città, paesi e nazioni la capacità di reazione delle persone è sempre meno evidente lasciando il posto ad una generalizzata ma costante indifferenza.

A cavallo tra la fine degli anni '60 e gli inizi degli anni '70 del '900, ci fu una crescita non solo economica ma anche sociale, culturale dove le passioni erano la forza del pensiero: il movimento del '69 si fece sentire in gran parte d'Europa dando vita ad una protesta ed una contestazione dove soprattutto i giovani ma anche persone adulte venivano coinvolti da iniziative intellettuali che prendevano forma in una creatività di pensiero dove nascevano forme di integrazione sociale, politica e umana.

Le drammatiche vicende del contesto di violenza politicizzata sono state deviazioni di estremisti i quali hanno distorto e fatto suo un concetto che non ha mai appartenuto alla maggior parte del pensiero studentesco ed operaio: due movimenti così deversi nelle loro dinamiche ma altrettanto uniti come in nessun altro periodo storico. Un periodo storico rimasto ineguagliabile e irrripetibile.

Successivamente è iniziata una sorta di passività, di pigrizia intellettuale, di isolamento stagnante e di rassegnazione fino a giungere alla totale indifferenza.

Una indifferenza ed una pigrizia le quali hanno reso possibile alla supremazia politica di prendere il sopravvento, di ledere i diritti dei cittadini, di avanzare nei privilegi dei pochi sottrendo le necessità dei molti.

Nei decenni successivi l'indifferenza ha lasciato il posto ad una latitanza di partecipazione sociale e politica da parte delle popolazioni: questo fenomeno è presente in quasi tutta Europa. Movimenti di protesta partecipanti significativi , devono ancora organizzarsi.

In Ucraina esiste il movimento “Femen”: un gruppo di regazze che alle manifestazioni di protesta si esibiscono nude, sfidando le polizie e le critiche di tutto il Paese. Femen sembra essere in disaccordo con tutto e con tutti . Si muove anche in altri Paesi: “La protesta di Femen è un test democratico, vedere che cosa accade alle attiviste dopo i nostri blitz: in Russia siamo state arrestate, in Bielorussia sequestrate e in Ucraina ci sono otto denunce penali contro di noi , in altri Paesi europei siamo state bloccate, ma senza conseguenze. In Italia, invece, a Milano e a Roma non è successo nulla, mentre in Vaticano durante la messa del Papa siamo state arrestate” Afferma Inna Shevchenko – esperta di comunicazione media – nell'intervista rilasciata dal settimanale di Repubblica Il Venerdì. Alla domanda se le provocazioni sexy possano essere male interpretate e confermino l'immagine stereotipata della donna ucraina bella e disinibita, risponde Anna Gustol – una delle fondatrici del gruppo Femen - “Prima che il movimeno Femen si facesse notare, in questo Paese succedeva di tutto ma le autorità lo tenevano nascosto. Qui le autorità non hanno paura di nulla tranne dell'immagine all'estero, grazie alle nostre azioni la prostituzione di massa è diventato un fatto noto, soprattutto oltre confine.” Inna Shevchenko aggiunge: “Femen a parte, è vero, alla donna ucraina in genere piace vestirsi sexy, ma ciò non significa che sia disponibile o di facili costumi. E' parte della nostra tradizione e poi c'è il bisogno di attirare l'uomo soprattutto straniero per sposarsi. Certe ragazze pensano che solo sposando uno straniero potranno vivere come europee”. Alla richiesta se non venga confuso l'ingiustizia sociale generalizzata delle società postcomuniste con i problemi di genere risponde Inna Shevchenko: “Questa è proprio la ragione per cui protestiamo, i salari delle donne, le opportunità. E' l'origine del problema... se mia madre guadagna cento dollari, un uomo al suo stesso livello ne porta a casa quattrocento”.

Inna Shevchenko risponde alla domanda riguardo Julija Timoshenko: “Non so come sia accaduto ma in Europa pensate che solo lei possa salvare questo Paese. Noi che siamo ucraine, e l'abbiamo vista da vicino, sappiamo come agiva quando era premier. Abbiamo tentato di avvicinarla, pensavamo che ci avrebbe aiutate. Ci ha ignorate. Andate in giro, chiedete ai passanti, anche a chi la sosteneva, ora sono tutti contro di lei. E' una oligarca come gli altri, Come i politici al governo, come l'attuale presidente. L'unica differenza è che Timoshenko portava la gonna”.

Giovani donne che hanno il coraggio di sfidare giudizi di falsi moralismi nell'opinione pubblica e pericoli ben più gravi di ordine giuridico in Paesi dove l'ordinamento legislativo non è sempre così garantista. Un coraggio e una determinazione ad affrontare una sfida per il bene del loro Paese che non hanno trovato la partecipazione dei colleghi uomini. Gli stessi uomini che mantengono la supremazia di genere.

 

 

 

 

 

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