“Belli i disegnini...comunque io intendevo che lavoro fai davvero! ”.
Questo si (auto)chiedeva in una delle sue strisce Zerocalcare, uno dei fumettisti italiani più apprezzati degli ultimi anni; non da solo, evidentemente, visto che a quanto pare in Italia non è consuetudine considerare “lavoro” tutto ciò che sia in odore di creatività.
Certamente non lo è il retribuirlo.
Eppure filmmakers, registi, attori, grafici, fotografi, web designers (ma ormai anche geometri, architetti, avvocati) fino a non molti anni fa erano considerati professionisti d'alto profilo.
Oggi però c'è la crisi.
E quindi?
Quindi: “no, per questo progetto non c’è budget, non posso pagarti, ma puoi metterlo nel tuo curriculum”; questo il tormentone scelto da un collettivo di giovani professionisti “creativi” – la Zero Pirate Filmmakers – per denunciare la situazione attraverso una serie di cortometraggi che in rete nel giro di pochi giorni sono già diventati un fenomeno virale.
Improbabili protagonisti dei video sono professionisti “normali” – un idraulico, un antennista, un giardiniere – che dopo aver eseguito il loro lavoro si sentono rispondere appunto “non posso pagarti, ma puoi metterlo nel tuo curriculum”.
Scenette paradossali e impossibili che servono proprio a marcare la distanza tra ciò che in Italia è un lavoro “che si paga” e ciò che non lo è.
Morale: non si può non pagare un artigiano, ma un giovane libero professionista... quello è un'altra storia.
In fondo se è creativo è anche divertente, che vuoi ancora?
Ovviamente non sono mancate le reazioni e, tra molti commenti d'apprezzamento e sostegno, anche qualche osservazione critica.
Del tipo: “ma vai a raccogliere pomodori”.
Te e i tuoi disegnini.
Vero, nel mondo reale non possiamo fare tutti il graphic designer o il filmmaker, né aspettarci solidarietà nei confronti dei professionisti “creativi” da chi si sveglia all'alba per scaricare la frutta al mercato; eppure sono sicuro che in questo Paese in crisi, in cui stenta a riprendere la crescita, si è spesso parlato di innovazione, tecnologia, creatività come di ingredienti fondamentali per la nostra economia del futuro.
O forse no.
Forse invece per affrontare le sfide di un'economia globalizzata e telematica potremmo puntare tutto sui pomodori...
Stefano Campo/DEApress
fonti:http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/cuoridenari/2014-01-15/creativi-coglioni-145516.php
https://www.youtube.com/watch?v=aq88jXLzn3Y
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