Negli ultimi anni, sono stati ideati nuove tecnologie e nuovi programmi. Ciò comporta una maggiore competenza in questo campo da parte dei lavoratori e degli studenti che si ritrovano a doverne fare uso.
E' fondamentale, dunque, che i ragazzi imparino ad approcciarsi a queste nuove tecnologie e soprattutto è importante che imparino a "saper fare"; in poche parole, devono dimostrare di avere una certa capacità di giudizio critico.
Ma la didattica delle competenze rischia di piegare la scuola all'economia, dal momento che, invece di far acquisire ai giovani una reale conoscenza delle nuove invenzioni, li conduce verso una prospettiva del dominio operativo di una porzione di mondo. Lo scopo per cui i ragazzi imparano ad usare le nuove tecnologie diventa, in tal modo, quello dell'utile.
Dunque, anche chi non è interessato ai nuovi programmi ideati deve imparare a farne uso, poiché oramai si sono stabilizzati nella nostra società e la loro conoscenza si rivela fondamentale nel mondo del lavoro.
Ilaria Baldini/DEApress
In riferimento all'articolo apparso su “Metro” del 20 luglio 2015.
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