I medici cattolici non denunceranno i
clandestini. Lo ha affermato il presidente dell’Associazione medici cattolici,
Vincenzo Saraceni, che giudica la misura contenuta nel ddl sicurezza varata dal
Senato “assolutamente inopportuna”, augurandosi che “su questo punto si torni
indietro, si torni alla legislazione precedente in cui i medici erano
esonerati”. Con la nuova legge, infatti, si elimina il principio di non
segnalazione dei clandestini da parte degli operatori del Sistema sanitario
nazionale. Tuttavia non si pone l’obbligo di denuncia, per cui, ha spiegato
Saraceni, non sarà necessaria alcuna obiezione di coscienza.
Molto dure anche le parole della
sezione milanese dell’Associazione medici cattolici, che esprime “il proprio
sdegno” e che ritiene che “tutto può essere chiesto alla classe medica tranne che di
essere dei delatori; l’assistenza e la cura di qualsiasi uomo è dovere primario
per l’operatore sanitario”. Secondo i medici cattolici, che chiedono al governo
di riformulare la norma, questo provvedimento “è contrario alla Dichiarazione
Universale dei Diritti dell’Uomo e allo stesso Codice deontologico che
disciplina l’operato di noi medici”.
Valentina Casini - DEApress
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