La "giornata senza di noi", il primo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici migranti è stata un successo.
Cortei, manifestazioni, azioni simboliche si sono svolte praticamente in tutta Italia.
A Firenze piazza SS Annunziata si è tinta di giallo, colore scelto dagli organizzatori per dimostrare la solidarietà alla causa di queste migliaia di persone che contribuiscono con il loro lavoro, spesso sottopagato, a nero e in condizioni molto pericolose, al 13 percento del PIL italiano.
Gli scioperi sono difficili per tutti, per i migranti ancora di più. In piazza erano presenti senegalesi, albanesi, rom, ucraini, egiziani, che, ciascuno formando un gruppo a sé stante, hanno ascoltato gli interventi dei propri portavoce, con un pensiero rivolto «a quel lavoro che non si trova». Più distinti e appartati di tutti, i membri della comunità cinese: in piedi, sotto il portico dalla parte opposta della piazza rispetto al palco.
Ma tutti parlano e raccontano com'è l'Italia e Firenze, vista dall'occhio immigrato. «Io vivo qui da tanto - racconta una signora - ma adesso ho più paura, non è la Firenze che conoscevo, c'è più diffidenza, siamo come imputati sempre di qualcosa anche quando siamo regolari e non abbiamo fatto niente». «Non è vero che i fiorentini sono razzisti - dice un ragazzo italiano - ma è vero che è cresciuta la paura dell'altro, dello straniero, che non c'è più fiducia».
Qualche foto di Silvana Grippi - Manifestazione a Firenze
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