Alla fine, contrariamente alle mie aspettative, il movimento “OWS” (Occupy Wall Street) negli Usa, quelli che da noi vengano chiamati "indignati", ha incontrato una repressione violenta da parte delle forze dell’ordine ( si veda, come es. http://www.bbc.co.uk/news/world-us-canada-15784439 oppure, per gli sviluppi più recenti, http://tvnz.co.nz/world-news/occupy-protesters-clash-police-4578053?ref=rss ). Uno sviluppo particolarmente preoccupante, a mio avviso, è stato il raggiungimento della ragguardevole cifra di circa 30 giornalisti arrestati perchè seguivano la protesta ( http://www.care2.com/causes/30-journalists-arrested-covering-occupy-movement.html ). Chi scrive non è mai stato convinto della perfezione della libertà di stampa negli Usa ( si veda quanto ho scritto ad es. sul “caso” Manning http://www.deapress.com/opinioni-e-commenti/nuova-caccia-alle-streghe-negli-usa e http://www.deapress.com/opinioni-e-commenti/nuovi-sviluppi-della-guerra-alla-liberta-di-stampa-negli-usa ), ma un arresto “di massa” di giornalisti è qualcosa di davvero inaspettato, per un paese che si proclama il paladino della libertà d’espressione. Il lettore che voglia approfondire il tema, può trovare gli sviluppi della situazione monitorati all’indirizzo web http://storify.com/jcstearns/tracking-journalist-arrests-during-the-occupy-prot .
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