MATRIMONIO GAY TRA MILITARI ARGENTINI
In Argentina l’esercito ha approvato il matrimonio tra due militari dello stesso sesso. Un tenente colonnello e un capitano saranno la prima coppia di militari a usufruire della legge approvata lo scorso anno dal parlamento argentino che autorizza i matrimoni tra gay.
La notizia è stata diffusa lunedì 5 Settembre dalla rivista specializzata in affari militari El Tempio Militar , rimbalzando tra i quotidiani e le agenzie di stampa argentine, aggiungendo inoltre che anche una coppia di sottoufficiali del solito sesso avrebbe avanzato la medesima richiesta.
L’Argentina è stato il primo (e per adesso l’unico) paese dell’America Latina a legalizzare i matrimoni omosessuali seguendo il cammino di riconoscimento delle coppie gay iniziato nel 2001 dai Paesi Bassi.
La legge che è stata definitivamente approvata dal Senato 15 Luglio del 2011, è stata promossa soprattutto dal Partito Socialista (PS), ma ha visto l’appoggio trasversale anche se in misure diverse da altri partiti politici, spesso divisi al loro interno riguardo alla questione. Anche molti settori e soggettività della società civile e intellettuale hanno dato il loro importante contributo a favore, compresa parte della Chiesa Cattolica. Anche se, proprio la Chiesa Cattolica è stata tra i settori che più di tutti si sono opposti all’attuazione della legge, insieme al 48% dei deputati del Frente para la Victoria (paradossalmente proprio una deputata di questo partito, Vilma Ibarra, era stata nel 2007 a presentare la prima bozza di legge a sostegno dei matrimoni omosessuale), e al partito chiamato Peronismo Federal.
E dal giorno dell’approvazione della legge sono stati più di 2600 i matrimoni tra omosessuali in Argentina (dati del riportati dal sito del CHA), ma questo è il primo matrimonio tra due componenti dell’esercito.
Matrimonio, che secondo l’autorevole giornale El Tempio Militar avrebbe annunciato come “previamente autorizzato dall’Esercito. Cosa smentita dal Ministero della Difesa, che precisa invece che tra il 2007 e il 2008 furono abrogate tutte le norme dell’esercito che vincolavano le relazioni tra i suoi appartenenti. Per esempio, non erano autorizzati i matrimoni tra elementi di ranghi differenti e per sposarsi, un militare doveva chiedere l’autorizzazione. Adesso, come in tutte le situazioni lavorativa deve semplicemente comunicare il matrimonio e richiedere la corrispondente licenza.
Un piccolo ma importante passo verso un processo di “democratizzazione” dell’esercito argentino, caratterizzato da sempre per la sua forte indole conservatrice e reazionaria, e ciclicamente tramutatosi in una feroce macchina repressiva culminata con la feroce dittatura militare iniziata nel ’76 e protrattasi fino all’83.
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