Gli scrutini delle amministrative 2007 si sono ormai conclusi, ma già prima che ciò accadesse tutti gli schieramenti si sono "sbilanciati" nel dare giudizi e trarre conclusioni non ricordandosi forse dello strano "scherzo" che le urne riservarono agli elettori e agli stessi politici durante le politiche dell'anno passato. Credo che il primo dato da commentare sia questo visto che anche gli esponenti del centro-destra, che alle scorse elezioni sembravano quasi sicuri che quei dati sarebbero stati ribaltati, stavolta avevano la certezza di aver vinto ancora prima di aver potuto discutere sui dati definitivi.
Veniamo adesso alle analisi sul voto amministrativo anche se forse sarebbe importante confrontarle con le reazioni che produssero le amministrative che si svolsero nel 2002, un anno dopo la vittoria di Berlusconi. In quel caso il governo era di centro-destra, il centro-sinistra considerava quel voto politico e non amministrativo, "vinse" il centro-sinistra che chiese le dimissioni del governo Berlusconi il quale reagì dichiarando che dopo un anno di sacrifici fatti per sanare un'economia allo sbando era normale attendersi una flessione.
Oggi invece il governo è di centro-sinistra, il centro-destra considera quello che si è svolto tra domenica e lunedì un voto politico e non amministrativo, "ha vinto" il centro-destra che chiede le dimissioni del governo Prodi il quale risponde che la spallata non c'è stata e giudica la flessione come una normale conseguenza dei sacrifici fatti per sanare i conti pubblici.
Forse invece sarebbe il caso di chiedersi il perchè assistiamo sempre allo stesso gioco, a parti invertite a seconda della coalizione di governo e del motivo per cui il voto di quelle che formalmente sono amministrative è sempre in controtendenza con il voto politico di un anno prima.
Probabilmente perchè in questo modo i due schieramenti opposti non fanno altro che affermare, nonostante tutto la logica univoca del bipolarismo, comodo ad entrambi e soprattutto a due partiti dominanti - Forza Italia e Ds-Pd - e probabilmente perchè, qualsiasi sia il governo la popolazione continua a subire la mancanza di diritti e di una prospettiva futura e, risucchiata dalle dichiarazioni populiste di cui i nostri media traboccano, tende a dar fiducia a chi in quel momento viene considerato meno responsabile della situazione attuale.
Un altro dato su cui riflettere è invece quello del fatto che a questa turnata amministrativa i partit che hanno riscossi più consensi in proporzione al voto politico di un anno non sono quelli del centro e ciò dovrebbe rappresentare un monito soprattutto per chi in questo periodo sta lavorando al Partito Democratico.
Ma il dato probabilmente più interessante e che, volutamente, non viene mai analizzato - proprio perchè esce dal controllo istituzionale e dalla logica del bipolarismo - è l'astensionismo che nel particolare ha toccato il suo picco a Vicenza: non a caso una città e una provincia dove la popolazione sta portando un suo percorso autonomo e indipendente dalle forme e dai metodi in cui si esprime la democrazia rappresentativa.
Probabilmente però questo è dato che, prima di tutto, deve esser interpretato e analizzato proprio da chi sta portando avanti delle lotte sul proprio territorio o a livello nazionale.
Davide Pinelli - DEApress
Oggi invece il governo è di centro-sinistra, il centro-destra considera quello che si è svolto tra domenica e lunedì un voto politico e non amministrativo, "ha vinto" il centro-destra che chiede le dimissioni del governo Prodi il quale risponde che la spallata non c'è stata e giudica la flessione come una normale conseguenza dei sacrifici fatti per sanare i conti pubblici.
Forse invece sarebbe il caso di chiedersi il perchè assistiamo sempre allo stesso gioco, a parti invertite a seconda della coalizione di governo e del motivo per cui il voto di quelle che formalmente sono amministrative è sempre in controtendenza con il voto politico di un anno prima.
Probabilmente perchè in questo modo i due schieramenti opposti non fanno altro che affermare, nonostante tutto la logica univoca del bipolarismo, comodo ad entrambi e soprattutto a due partiti dominanti - Forza Italia e Ds-Pd - e probabilmente perchè, qualsiasi sia il governo la popolazione continua a subire la mancanza di diritti e di una prospettiva futura e, risucchiata dalle dichiarazioni populiste di cui i nostri media traboccano, tende a dar fiducia a chi in quel momento viene considerato meno responsabile della situazione attuale.
Un altro dato su cui riflettere è invece quello del fatto che a questa turnata amministrativa i partit che hanno riscossi più consensi in proporzione al voto politico di un anno non sono quelli del centro e ciò dovrebbe rappresentare un monito soprattutto per chi in questo periodo sta lavorando al Partito Democratico.
Ma il dato probabilmente più interessante e che, volutamente, non viene mai analizzato - proprio perchè esce dal controllo istituzionale e dalla logica del bipolarismo - è l'astensionismo che nel particolare ha toccato il suo picco a Vicenza: non a caso una città e una provincia dove la popolazione sta portando un suo percorso autonomo e indipendente dalle forme e dai metodi in cui si esprime la democrazia rappresentativa.
Probabilmente però questo è dato che, prima di tutto, deve esser interpretato e analizzato proprio da chi sta portando avanti delle lotte sul proprio territorio o a livello nazionale.
Davide Pinelli - DEApress
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