Cara Teresa Mattei,
donna, partigiana, madre e politica, ti ricordo come se fosse oggi, quando venivi a parlare durante le iniziative dei partigiani. Ti ricordo quando parlavi dei bambini e la comunicazione, ti ricordo quando eri presente alle manifestazioni. Oggi otto marzo mi sei venuta in mente per le mimose, ecco a te voglio inviare gli auguri in questa giornata che ancora ci fa ricordare i nostri diritti negati e voglio insieme a te difendere il principio di lotta per una società migliore. Sei stata una combattente con la qualifica di Comandante di Compagnia ed eri la più giovane eletta all'Assemblea Costituente come segretaria nell'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea Costituente. Dirigente nazionale dell'Unione Donne Italiane. Ed oggi ti ricordo anche perché l'uso della mimosa per l'otto marzo fu tua. Quando Luigi Longo voleva regalare le violette tu suggeristi un fiore che si trovava negli alberi a grappoli in tutti i campi, poteva essere raccolto a fascine e gratis durante tutto il mese di marzo. Un fiore che ti ricordava la lotta nelle montagne quando i giovani partigiani regalavano questo fiore alle staffette.
Nel 1942 ti eri iscritta al Partito Comunista italiano e ti sei laureata all'Università degli Studi di Firenze nel 1944 e nello stesso anno il lutto in famiglia per il suicidio di Grianfranco, allora docente e ricercatore di chimica al Politecnico di Milano, antifascista iscritto al Partito Comunista e appartenente ai GAP di Roma. Si toglie la vita nella cella di Via Tasso, a Roma, per non cedere alle torture inflittegli e non rischiare, quindi, di rivelare i nomi dei compagni. Hai combattuto anche con Bruno Sanguinetti contro i filosofi fascisti di quel tempo, partecipando attivamente nelle cellule comuniste per la lotta di liberazione.
Mi ricordo, mi pare in SS. Annunziata, durante la Conferenza Nazionale sull'Infanzia e l'Adolescenza, (Firenze, 19-20-21 novembre 1998) quando citasti l'Art. 1 della Costituzione e ti domandavi "a quale età un cittadino possa sentirsi e dichiararsi tale". L'Art. 1 della Costituzione afferma che “La sovranità appartiene al popolo”, e allora, perché al popolo non debbano appartenere i bambini fin dalla nascita e gli anziani. Pio Baldelli ti citava per la tua lotta per i diritti alla comunicazione dei bambini, fin dalla nascita (come l'anziano), affermavi come principio fondamentale che la persona ha diritto all'ascolto. Ecco perchè vorrei rincontrati.
Ciao cara Teresa, a presto.
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