La fotografia di Reportage
Un progetto "Reportage" serve per imparare ad utilizzare un schema di lettura adatto alla stampa.
L'immaginario collettivo legato all'idea del fotografo-reporter è spesso circondato da un alone di mito alimentato sia dalla biografia di alcuni dei più rappresentativi esponenti di questo particolare settore della fotografia sia dalle condizioni di lavoro che spesso si riferiscono a questa professione fatta di passione e disagi. Fare reportage non vuol dire unicamente essere sotto le bombe in prima linea ma dialogare con realtà contemporanee che documentano una storia vicina o lontana.
Reportage è anche quello geografico delle riviste di Turismo, Reportage è quello del National Geographic, ma è anche quello che ci racconta gli eventi giorno per giorno della cronaca (bianca-rosa-nera), del mondo dello spettacolo, dello sport, Reportage è quello industriale, quello che affronta tematiche sociali e/o etnologiche. Fare il fotoreporter, o meglio il fotogiornalista, significa anche affrontare un problema sociale o il ritratto di un personaggio famoso, magari improvvisando uno studio nella sua abitazione o nel suo ufficio. Ma prima di tutto fare Reportage significa imparare a raccontare con le immagini le storie che stiamo affrontando, esattamente come fa il giornalista di penna, ma con uno strumento più immediato ed efficace.
Sabato mattina abbiamo iniziato il lavoro con un sguardo al quartiere e gli aspetti della vita sociale del quartiere. Abbiamo scelto S. Croce e più precisamente il mercato di S.Ambrogio e i suoi abitanti.
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