"Da quel momento ho deciso che non mi sarei mai sposata" mi ha detto Samayeh. La stessa frase che mi ha detto Vahid qualche settimana fa.
"Ero innamorata di Fardeh. Ci siamo frequentati per quattro anni. Mi aveva regalato un anello bellissimo ma un giorno non l'ho trovato piu'. Mio padre e' andato a Tehran e glie lo ha riportato. Lui ha deciso che non dovevo piu' vederlo e che non lo avrei sposato". "Perche'?" gli ho risposto. "Perche' lui fa il camionista e non ha una formazione universitaria come la mia".
L'Iran e' un Paese patriarcale e maschilista ma poi si scopre che anche le donne contribuiscono a mantenere questo status quo.La sorella di Samayeh ha influenzato il padre in questa barbara decisione, sostenendo che per il suo bene era giusto che lasciasse quel ragazzo.
Ho conosciuto Samayeh sull'autobus che da Zanjan mi ha portato a Tabriz: siamo state insieme a girovagare nel kilometrico bazar prima che lei andasse all'appuntamento con lo psicologo. Una volta o due al mese, prende l'autobus, si fa trecento kilometri ad andare e trecento a tornare, per andare dal miglior psicologo dell'Iran. "Sono sette mesi ormai che ci vado. Devo risolvere questo problema: devo dimenticare Fardeh, ma e' dura". Ogni volta che lo nominava aveva il magone alla gola.
"Tempo fa sono passata da una gioielleria ed ho visto in vetrina un anello uguale a quello che mi aveva regalato lui. Sono entrata ed ho chiesto se me lo facevano provare. E' stata un'emozione".
Ho capito che quel fatidico momento e' stato anche l'inizio, forse, dell'anoressia. Samayeh e' dimagrita 17 chili in questi mesi. Ho capito che per le mangiare e' davvero un problema: ha impiegato mezz'ora per mangiare tre fette di cetriolo.
Anche Vahid e' stato fidanzato per quattro anni. Il giorno che ando' dal padre della ragazza per chiedergli di sposarla, l'uomo oppose un netto rifiuto.Anche lui, da quel momento, disse a se stesso che non si sarebbe mai sposato.
Samayeh prima di lasciarmi mi ha detto "sono felice di averti incontrata". "anch'io" le ho risposto, e ci siamo abbracciate.
"Ero innamorata di Fardeh. Ci siamo frequentati per quattro anni. Mi aveva regalato un anello bellissimo ma un giorno non l'ho trovato piu'. Mio padre e' andato a Tehran e glie lo ha riportato. Lui ha deciso che non dovevo piu' vederlo e che non lo avrei sposato". "Perche'?" gli ho risposto. "Perche' lui fa il camionista e non ha una formazione universitaria come la mia".
L'Iran e' un Paese patriarcale e maschilista ma poi si scopre che anche le donne contribuiscono a mantenere questo status quo.La sorella di Samayeh ha influenzato il padre in questa barbara decisione, sostenendo che per il suo bene era giusto che lasciasse quel ragazzo.
Ho conosciuto Samayeh sull'autobus che da Zanjan mi ha portato a Tabriz: siamo state insieme a girovagare nel kilometrico bazar prima che lei andasse all'appuntamento con lo psicologo. Una volta o due al mese, prende l'autobus, si fa trecento kilometri ad andare e trecento a tornare, per andare dal miglior psicologo dell'Iran. "Sono sette mesi ormai che ci vado. Devo risolvere questo problema: devo dimenticare Fardeh, ma e' dura". Ogni volta che lo nominava aveva il magone alla gola.
"Tempo fa sono passata da una gioielleria ed ho visto in vetrina un anello uguale a quello che mi aveva regalato lui. Sono entrata ed ho chiesto se me lo facevano provare. E' stata un'emozione".
Ho capito che quel fatidico momento e' stato anche l'inizio, forse, dell'anoressia. Samayeh e' dimagrita 17 chili in questi mesi. Ho capito che per le mangiare e' davvero un problema: ha impiegato mezz'ora per mangiare tre fette di cetriolo.
Anche Vahid e' stato fidanzato per quattro anni. Il giorno che ando' dal padre della ragazza per chiedergli di sposarla, l'uomo oppose un netto rifiuto.Anche lui, da quel momento, disse a se stesso che non si sarebbe mai sposato.
Samayeh prima di lasciarmi mi ha detto "sono felice di averti incontrata". "anch'io" le ho risposto, e ci siamo abbracciate.
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