Questi ultimi tempi sono stati, per me, pregni di cambiamenti (di salute, sia psichici che a livello fisico; di vita in generale, a causa del trasferimento, per es. d'abitazione, ecc.).
Questi fatti mi hanno fatto tralasciare delle altre cose importanti. La scrittura è una di queste; ma, anche, i miei impegni lavorativi e, addirittura, relazioni fondamentali, come quelle familiari.
Non voglio giustificarmi; eppure devo dire che i cambiamenti sopra citati sono stati un vero e proprio uragano di sensazioni ed emozioni, sia positive che negative. Più nello specifico, l'esperienza della nuova casa è finita dopo tre-quattro mesi, nei quali ho sì imparato molto - dalle persone che mi stavano accanto e da me stesso - ma m'ha lasciato dentro una sensazione di tristezza, e moltissima rabbia, per quello che doveva essere un nuovo inizio e che, invece, s'è rivelato un fallimento (almeno a metà).
Poi c'è la salute. In primis, dovrei dire, anche se negli ultimi anni l'ho colpevolmente tralasciata; i risultati di questa incuria si sono rivelati nel diabete (di che tipo dobbiamo ancora accertarlo); in unainfezione non bene specificata e in altri parametri "anormali", che avranno bisogno di accertamenti.
Insomma, non è stato un periodo facile; periodo, questo, che andrebbe analizzato meglio, ma che attualmente per motivi di spazio e tempo non m'è concesso farlo.
Questo mi ha fatto crescere come persona?
La risposta a questa domanda retorica è ovviamente affermativa, anche se dentro, come già accennato prima, mi ha lasciato un senso di abbandonoe di vuoto, che avrà bisogno di tempo per essere colmato.
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