Con la situazione meteorologica più stabile, si fanno i primi bilanci in Thailandia. Sono 530 le vittime dell'alluvione. La maggior parte (si calcola il 70%) giovani di età inferiore ai 17 anni, circa 80 i bambini. Questi i primi sconvolgenti dati Unicef. Una situazione drammatica che i thailandesi continuano a vivere tutt'ora. L'industria è ferma. L'acqua è ancora alta fuori dalle fabbriche e molte continuano ad essere irraggiungibili anche con le barche, unico mezzo di trasporto praticabile al momento. Impossibile lavorare per liberare i passaggi o ricostruire i ponti con l'acqua torbida che nasconde il pericolo di fili elettrici scoperti e di serpenti velenosi. Ma il pericolo più imminente è rappresentato dalle malattie infettive. Per questo, l’Unicef ha stanziato 37 milioni di baht (1 milione e 200 mila dollari), per le popolazioni alluvionate. Questi soldi serviranno per fornire ai bambini ed alle famiglie colpite aiuti di emergenza e assistenza post-alluvione nei settori della salute, della tutela dei minori, dell’acqua, dei servizi igienico-sanitari e dell’istruzione. Unicef-Thailandia, inoltre, sta fornendo più di 300.000 kit per l’approvvigionamento idrico e per l’igiene che comprendono sapone, cloro per purificare l’acqua, gel igienizzante per le mani e sacchetti per l’immondizia. Queste le immagini esclusive che ci arrivano.
Per DEApress- Rezarta Selam Eminaj
Share |
< Prec. | Succ. > |
---|