Nonostante il grande caos che regna nella politica italiana e il sentore di un imminente rinnovamento, gli attori sulla scena sono sempre i soliti, eccetto qualche piccola esclusione. Dal nuovo parlamento rischiano infatti di rimanere fuori gli Ecodem, gli ecologisti democratici, l'anima ambientalista del Partito Democratico. Il PD ha indetto in tempi strettissimi una nuova consultazione popolare per scegliere i parlamentari il 29 e 30 dicembre. Solo chi ha un pacchetto di voti sul territorio verrà votato alle primarie e di conseguenza farà parte della prossima legislatura. Chiaramente deroghe e listini blindati sono stati approntati per salvare e mandare in parlamento alcune vecchi glorie (più vecchie che glorie secondo alcuni giovani rottamatori). Da tutto ciò sono rimasti esclusi gli Ecodem, persone come Realacci, Ferrante e Dalla Seta, gente comune, attivisti di Legambiente, non politici di professione, che non possono certo cimentarsi in una spietata campagna elettorale sul territorio e allo stesso tempo non sono stati inseriti dal listino bloccato. Questo scenario condurrebbe così ad un PD senza ecologisti in parlamento quando invece l'ambientalismo sarebbe dovuto essere uno dei pilastri del partito. I detrattori di Bersani ricordano che gli Ecodem hanno appoggiato Matteo Renzi alle primarie e la lettera dei Riva che chiedeva al segretario PD di fare fuori il senatore Dalla Seta, colpevole di denunciare l'inquinamento dell'Ilva di Taranto. La speranza degli Ecodem è che queste siano solo voci infondate e che alla fine una soluzione si trovi per far sì che anche gli ambientalisti abbiano una voce nella prossima legislatura, ma solo dopo le primarie avremo un quadro più preciso e definito.
27/12/12
Cosimo Biliotti
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