Vedere in questi giorni le strade cittadine di una Italia isolata e abbandonata è una immagine desolante che, per quanto necessaria, anticipa e determina una crisi nella crisi. Una economia nazionale già penalizzata da sacrifici e limitazioni che sono presenti dal 2008, la chiusura prolungata dei negozi mette in ginocchio l’intera nazione. Purtroppo non solo l’Italia, non solo l’Europa ma tutto il mondo deve fare i conti con una pandemia di cui ancora non si conosce quando e in che modo potremmo uscirne.
Le dichiarazioni che provengono dal mondo finanziario sono discordanti e controverse; mentre Mario Draghi assume una posizione cauta ma comunque realistica, Cristine Lagarde sembra essere pericolosamente avversa. In questo immobilismo è difficile assumere decisioni risolutive. Giuseppe Conte mette in atto provvedimenti che tentano di affrontare il problema cercando soprattutto di salvaguardare la salute dei cittadini con l’isolamento, che sembra essere l’unica risposta perché manca il tempo per una replica mirata.
Il mondo intero deve affrontare una emergenza che ha la precedenza su tutto il resto rischiando l’ inerzia per le altre problematiche. Siamo colti di sorpresa e quindi impreparati per affrontare questo nemico. Un nemico che forse la scienza saprà rispondere ma deve avere il tempo necessario.
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