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Gastone Ranieri Indoni. - Curatore artistico, critico arte antica moderna e contemporanea, gallerista editore
di riviste arte e guide artistico nazionale e internazionale.
Esimio Maestro Eracli,
nonostante possa disporre di un validissimo comitato scientifico posso e voglio scriverle l’elogio della sua
arte da solo. Il perché lo spiega questo periodo, purtroppo troppo breve di mostra personale che m’ha
offerto il giusto tempo per avvicinarmi al suo modus operandi di così evidente creativa genialità descrittiva.
Il diario, o almeno una buona parte, della sua vita, non poteva far altro che dipingerlo riuscendo a
descrivere le sue esperienze, vissute in un amalgama di contrastanti sentimenti di tutto lo scibile plausibile,
per trasponderle a tutti gli osservatori delle sue opere, una miriade di scenografie inventate e depositate in
altrettante coreografie di univoca concezione ma anche cablate e vestite di colorazioni ineccepibilmente
adeguate a punto di essere, ognuna per ognuna, eclatanti ed eleganti. L’insieme delle sue performances
dimostra una conoscenza della pittura di genere non solo magistrale per l’esecuzione prettamente tecnica,
ma addirittura sublime per l’umanità di un pensiero e di un cuore, denunciato da lei come ballerino, che
uniti, coniugano un alzo di generosità che ha del sovraumano. I suoi dipinti, qualunque si scelga, rilasciano
un retrogusto di misto sapore tra dolce e salato, in un tripudio di sensazioni che lei dimostra di aver fiutato,
percepito, visto e sentito tanto da poter sostenere che le ha tutte vissute. Non le poteva bastare
somatizzarle le doveva anche trasmettere al prossimo cui, senza penna, ha potuto porgere con pannelli e
colori. Chi la conosce da vicino può capire il suo particolare stato d’animo, ma chi si tutta nell’oceano dei
suoi colori la raggiunge altrettanto facilmente senza doverla conoscere fisicamente potendo raccogliere
l’aureo pulviscolo che rilascia la sua personalità ed il grosso spessore del suo spirito. Il grazioso dipinto con
cui ha voluto sottolineare con enfasi artistica la nostra reciproca stima, sarà il nostro imperituro collante
umano e vanitoso testimone della nostra amicizia planata col dovuto garbo al Seraphicum di Roma dove mi
ha onorato con la sua deliziosa ma anche superba personale. Buon vento maestro!
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