Firenze - Suicidio per indifferenza - Ennesimo suicidio del disagio cittadino. Questa mattina ho avuto la conferma della notizia del suicidio di un giovane all'Albergo popolare di Firenze. La disperazione, la povertà e il disagio sono ancora una volta diventate emergenze strutturali e già si vedono e si sentono le problematiche che portano alla disperazione.
La vita è un valore anche dopo.....La vita è una scelta difficile come la morte: ho conosciuto molte persone che in questi anni hanno scelto di andarsene (dalla galera, dalla malattia, dalla scuola, dal precariato, dai debiti...). In Italia, non ci sono strutture di ascolto e/o operatori di strada, non ci sono psicologi pagati dalle strutture per andare nelle strade e non ci sono assistenti sociali che si prendono a cuore le sofferenze anche oltre le mura del posto di lavoro.
Le Associazioni di Volontariato, anche senza contributi, si operano in questa situazione drammatica, ma tutto rimbalza, nessuno aiuta e nessuno capisce. Non devono essere le associazioni a supplire le carenze e se lo fanno hanno bisogno di finanziamenti.
Lotte tra i poveri e lotte per la sopravvivenza, questa è la Firenze vetrina, dove i politici cercano di fare carriera alle spalle di chi non ce la fa più a sopravvivere (tasse e multe sono un continuo attacco agli abitanti e ai lavoratori della città).
I diritti civili ed umani sono alla soglia minima e così ogni suicidio è un omicidio di stato.
Ci giunge la notizia che il suicida è Claudio Corso che attraverso Fb, dignitosament,e aveva chiesto di essere ascoltato.
Alle 16.10 ci è arrivata questa bella lettera.
Se volete sapere qualcosa in più sulla vita molto sofferta di Claudio Corso il suicida dell'albergo popolare di Firenze consultate la pagina Fb Aiutiamo Claudio Corso....
E' un gruppo chiuso ma se chiedete a Giovanna Luisi (che vuole fare una causa al Comune di Firenze,per morte di Claudio) vi racconterà tante cose.Claudio era un bravo informatico, era membro del gruppo Closed che unisce le persone che soffrono del db (disturbo bipolare),aveva anche problemi fisici...la sua famiglia vive a Roma non l'hanno mai aiutato....lui era stanco di chiedere,umiliarsi,essere in bilico tra dormitori vari e il futuro per
strada.....Penso che sia stato l'eminente sfratto dalla Struttura in questione a ucciderlo....a farla finita.......Claudio oltre ad essere povero (CON FAMIGLIA BEN PIAZZATA A ROMA,padre,madre e sorella) era anche invalido.....
Conosco la sua storia perché ho avuto il modo di conoscere i suoi problemi tramite il gruppo Closed al quale appartengo ed al quale apparteneva Claudio.....(persona con orgoglio e dignità,stanca di "urlare" il suo disagio alle varie strutture statali e no,stanca di stare al bar senza consumazione grazie alla gentilezza del gestore,dalle 9 fino 19....negli orari chiusura
dormitori vari).
Voglio citare l'introduzione alla pagina "Aiutiamo Claudio Corso",scritta da Claudio....capirete quant'è paradossale il fatto che un uomo che cercava dignità e possibilità DI LAVORARE E MANTENERE SUO LAVORO si è tolto la vita mentre tante persone disoneste sopravvivono alle spese dello Stato.Ecco l'introduzione:
"Vivo in una struttura di sostegno per senza fissa dimora a Firenza; in realtà sono di Roma, ma da 3 anni mi sono trasferito qui a Firenze per lavoro, poi Bologna, Verona e di nuovo Firenze dove ho preso la residenza; per i problemi lavorativi che ci sono in tutta Italia ho dovuto da un anno e mezzo dividermi da questa struttura comunale e dormitori Caritas. Ho l'invalidità al 75 % per Disturbo Bipolare tipo II e varie fratture che mi impediscono di fare diversi lavori. Fra 3 mesi scadrà la possibilità di rimanere in questa struttura: vedo la strada di fronte a me e in questo caso neanche più la possibilità di lavorare che sto cercando il più non posso. Mi servirebbe un appoggio in Toscana, a Firenze o nei pressi, per continuare la borsa lavoro che ho con la Caritas e continuare a cercare lavoro. Non pretendo nulla da nessuno, più riesco a trovare qualcosa vicino Firenze, più ho la possibilità di continuare a
lavorare per la Caritas e da quest'ano aggiungere anche l'assegno di invalidità, quindi di contribuire alle spese.
Se mi viene negata tale possibilità ho poche probabilità anche di trovare un lavoro, perché passerei dalla struttura alla strada. Sto cercando tramite amicizie che ho di far intervenire l'assessore di Firenze per consentirmi una proroga qui nella struttura, ma non è semplice e soprattutto non è sicuro che ci riesca. Chiedo aiuto, solo questo.
la mia mail è: claudio.corso@libero.it
Grazie Claudio"
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