Egitto inedito: Al Qarafa, la città dei morti del Cairo - Anna Tozzi Di Marco
Mostra etnografica aperta fino al 14 febbraio 2013
Il Reportage fotografico esposto alla Galleria DEA è il completamento della ricerca svolta con consapevolezza e chiarezza da Anna Tozzi Di Marco. Questa Mostra rappresenta una finestra aperta verso la cultura del Vicino Oriente. Eseguita con scrupolosità scientifica è rivolta ad un vasto pubblico per una giusta divulgazione.
Il collettivo Al Qarafa coordinato dalla Tozzi ha lavorato su vari aspetti tematici: Usi e costumi tradizionali che si possono ulteriormente suddividersi in frammenti che poi si riuniscono in rapporto con la grande megalopoli del Cairo, la cui politica cittadina nega e nasconde, davanti agli occhi del turista, questi luoghi in cattivo stato di conservazione ma dove sopravvivono ricche culture in trasformazione.
Ecco alcuni aspetti del Reportage:
- Nella prima parte, la rappresentazione della città è vista dall’alto (dal macro al micro) fino poi arrivare all’interno di un cortile, andando poi a sviscerare l’aspetto antropologico della famiglia fino a far vedere la zona più intima della casa, la stanza.
- I fotogrammi rappresentano l'insieme dei luoghi di appartenenza ed esprimono l’animus con la compartecipazione umana insieme agli oggetti che ne sono parte integrante.
- I rituali: due tipi di rituali, per il vivo e per il morto. I momenti di incontro e le feste rappresentano riti di passaggi importanti e ben auguranti, e sono la continuazione e trasmissione di saperi antichi e libere dottrine di condotte sociali. Ogni quartiere ha i suoi stendardi per le feste di vita o di morte, per glorificare. Per l'occasione le donne passano, il loro tempo, a fare tende di buon augurio. I disegni sono geometrici e a volte un cubo nero sovrasta. Il cubo nero è la speranza di un viaggio in vita verso la Mecca e un viaggio dopo la vita verso il giardino dell’eden.
- L’iconografia sacra e profana delle scritte sui muri, rappresentano la continuazione di una storia “non raccontata“ ma graffitizzata.
- L’economia informale per i bisogni immediati e lo sviluppo di lavori precari.
- I rapporti familiari: la nascita, il matrimonio e la morte.
- Il rituale Zar chiude i fotogrammi. Le danze di questo rituale fanno parte della cultura orale e si completano con la musica e in casi più raffinati con la poesia. Il defunto e l’altro, si contaminano e avviene la trasmissione di credenze culturali che si mescolano..
I fotogrammi sono nove e ogni striscia è accompagnata da didascalie che indicano il quartiere di appartenenza e spiegano le situazioni. Scene di vita in comune dove l’attenzione è volta verso i beni intangibili che si rapportano tra loro.Ogni striscia descrive le fasi della vita quotidiana in modo semplice e preciso.
A completamento anche una serie di foto d’epoca dei primi del novecento riproducenti un primo insediamento scarno e vuoto con le miserie intorno e il B/N rende più tetro il paesaggio. Riguardando le foto del periodo recente si può confrontare una nuova realtà.
Tutto questo lavoro è stato sapientemente messo insieme da Anna Tozzi che ha ricostruito in Galleria la situazione antropologica del “Genius loci” della città dei morti del Cairo. L'altro importante appuntamento è stato quello della presentazione del suo libro con un invito alla discussione sia su "Egitto Inedito" che sul progetto della ONG Liveslums e la visione del video Microjardin, con le interviste sul luogo dei partecipanti del progetto che spiegano lo sviluppo sostenibile degli orti per una forma di sussistenza nel Cimitero monumentale del Cairo.
La mostra è stata prorogata fino al 14 febbraio 2013.
La Galleria è aperta tutti i giorni dalle ore 16.00 alle ore 19.30
E' disponibile per le scuole su appuntamento email: redazione@deapress.com
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