Oggi a quasi dodici anni dalla scomparsa di Maria Grazia Cutuli, intendiamo ricordarne l'impegno e la dedizione che le è costata la vita nell'attentato del 19 novembre 2001 in Afganistan.
Maria Grazia Cutuli nasce a Catania il 26 ottobre 1962, si laurea in Filosofia ed inizia la carriera nella sua Catania scrivendo di teatro per la testata "La Sicilia", giungendo poi a lavorare come conduttrice del Telegiornale dell'emittente locale "Telecolor". Nel 1987 a Milano inizia la sua collborazione con la Mondadori, per il Periodico Centocose e per il settimanale Epoca, dove si occupa di reportage su Bosnia, Congo, Sierra Leone e Cambogia; alla chiusura della testata Maria Grazia Cutuli si specializza presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa frequentando un corso di peacekeeping. Trascorre un periodo di volontariato in Ruanda con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per la difesa dei diritti umani, nel 1997 torna a fare la giornalista per il Corriere della sera che le offre un contratto per i servizi Esteri.
La svolta significativa nella sua carriera avviene il 13 Settembre quando viene mandata come inviata in Afganistan, viaggio che le permette di visitare il Pakistan . Come inviata scopre l' esistenza di un magazzino, all'inizio imputato ad al-Qaida, nel quale erano depositate fiale di Sarin, potente gas nervino che agisce sulla pelle e rende inutile l'uso delle maschere antigas, sulle quali era applicata l'etichetta di un'azienda statunitense, particolare che probabilmente è causa dela sua morte. Due giorni dopo mentre si dirigeva da Jalalabad a Kabul accompagnata da Julio Fuentes del quotidiano El Mundo e da altri due colleghi, il convoglio dei giornalisti viene fermato e trivellato di colpi di AK47, il micidiale Kalashikov. Un caso? L'attacco avvenne lo stesso giorno della pubblicazione in Italia dell'articolo della Cutuli. Un caso che l'aviazione statunitense non abbia mai bombardato quel magazzino?
Nel 2005 in Afganistan si è concluso il processo sulla vicenda della scomparsa della giornalista che ha portato alla condanna alla pena capitale di tre imputati, giudizio al cui verdetto la famiglia della giornalista si è sempre opposta . In suo ricordo sono stati scritti vari libri e un graphic novel, e sono stati istititi due premi: il Premio giornalistico Città di Milano "alla memoria di Maria Grazia Cutuli" e il Premio internazionale di giornalismo «Maria Grazia Cutuli», da parte del suo paese d'origine, Santa Venerina. La storia di Maria Grazia Cutuli rientra a piano titolo fra gli annali di tutti coloro che hanno dedicato con la vita l'amore per la verità e il giornalismo, senza mai cadere nel sensazionalismo che affligge oggi l'informazione dei giornalisti da “scrivania”.
David Mattacchioni
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