Le influenze della tradizione spagnola nel sud della Francia.
In queste settimane il colore rosso tipico della corrida spagnola, degli abiti di Sevilla, del flamenco e dell’immancabile sangria hanno preso il sopravvento sul viola delle lavande in fiore, sul bianco del gelsomino e sul giallo dei girasoli, immancabili sfumature della Provenza primaverile e di tutta l’area del mediterraneo francese.
Ma cos’è questo melange cromatico? Passeggiando per le viuzze del centro di Nîmes, tra stand di paella, birra e dei tipici cappelli di paglia dei picadores della corrida, notiamo con stupore che tutti, dagli abitanti della piccola città di origine romana ai turisti, portano legato al collo l’immancabile fazzoletto rosso.
In un attimo, siamo catapultati al centro della “Feria de Pentecôte”. Ci lasciamo trasportare dal ritmo coinvolgente delle fanfare, dei tamburi e delle chitarre che sotto il tocco latino dei musicisti lasciano librare nell’aria le note calde dei loro vicini spagnoli.
Ed ecco che in attimo ci troviamo davanti all’imponente Arena di Nîmes, il piccolo Colosseo della città francese. Un groviglio animato di persone si aggira intorno alle entrate aspettando di prendere il proprio posto sulle scalinate dell’anfiteatro, impazienti di vedere i forti zoccoli del toro e i leggeri e concentrati passi del matador calpestare ed alzare in una nuvola color ocra, la sabbia riscaldata dal sole di mezzogiorno.
Ad animare l’attesa una fresca pinta di birra e un motivetto che invita il pubblico a lasciarsi trascinare dai tocchi delle nacchere.
“La Feria de Pentecôte” rappresenta, ormai da 60 anni, un appuntamento fisso che riafferma costantemente la tradizione taurina del sud della Francia ed associa ai consueti incontri della corrida i tratti tipici di una festa popolare che non manca di coinvolgere ogni anno più di un milione di persone pronte a liberare la propria vivacità per le strade della città dando vita ad un ambiente gioioso e colorito che inizia a fremere fin dalle prime ore del mattino per poi concludersi a tarda notte quando un bicchiere di sangria non è più sufficiente a ricaricare le batterie.
60' Feria di Nimes.
Facendoci spazio tra la folla inebriata dagli odori delle grandi paellas di carne,pesce, verdure, e dagli aromi delle brocche di sangria, riusciamo a raggiungere l’auto e a riprendere la strada del ritorno.
Nelle orecchie abbiamo ancora l’eco dei tamburi e delle chitarre che a breve tornerà ad essere un richiamo chiaro e deciso marcando il ritmo di un’altra festa tutta latina: “La Romeria di Mauguio”.
Mauguio, il piccolo comune a pochi chilometri da Montpellier accoglie, come l’oste apre le porte della sua locanda ai viaggiatori in cerca di ristoro, una delle più grandi comunità spagnole di Francia. Ed ecco che ancora una volta, tra baguettes e croissants spuntano paella e l’immancabile “jarra de cerveza” (pinta di birra).
Una curiosa combinazione di sapori, tradizioni, usi e costumi a conferma di quelle commistioni culturali e sociali frutto di spostamenti, di flussi migratori che fanno della Francia del sud un territorio multiculturale. Non a caso la citazione tipica di queste zone recita “tra otto amici seduti attorno al tavolo di un bar solo uno è montpellierain” e il nome stesso della festa rimanda al pellegrinaggio tanto caro ai due paesi del mediterraneo mete dei pellegrini diretti a Santiago de Compostela.
Romeria del Encuentro.
Da 24 anni ogni primo fine settimana del mese di giugno il centro di Mauguio ospita “La Romeria del Encuetro” ed è proprio intorno alla parola incontro che si anima la festa: famiglie, amatori del ritmo sevillano, danzatori si incontrano per le strade dando vita ad un animato momento di condivisione e comunione in cui tradizione taurina e gastronomia creano un mélange che si protrae fino a sera.
Se il caldo sole di Nîmes riscaldava l’anima della festa qui, a Mauguio, qualche nuvola e un po’ di pioggia ci hanno costretto ad aprire gli ombrelli ma ciononostante ci ha pensato lo spirito latino di questa comunità a riscaldare l’atmosfera: dopo la tradizionale messa recitata alternando spagnolo e francese, il corteo si muove in direzione del cuore della “Romeria del Encuentro” dove, tra musiche e colori si svolge l’immancabile spettacolo di flamenco accompagnato dal suono degli zoccoli dei cavalli che sotto la guida dei cavalieri seguono il ritmo con eleganza.
Per una lunga giornata iniziata alle prime ore del mattino abbiamo avuto la sensazione di trovarci oltre i Pirenei laddove corrida e paella sono di casa ma il bonsoir di quell’anziano signore con tanto di basco e baguette sotto il braccio ci riporta con i piedi per terra, in quei paesaggi primaverili tornati ad essere illuminati dal viola delle lavande e dal giallo dei girasoli.
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