Roma, 10 aprile 2011
La crisi economica ha avuto tra i suoi più importanti effetti quello di spingerci a ripensare i meccanismi con i quali l'economia è governata in Europa. La crisi greca e le decisioni che hanno portato ad una sua soluzione condivisa ci hanno insegnato che i pilastri sui quali poggiava la stabilità europea non erano sufficienti; e d’altro canto è maturata la consapevolezza che non basta avere una struttura rafforzata sulla stabilità, bisogna avere una struttura più forte per il coordinamento di tutte le politiche economiche di riforma. Bisogna cioè trovare un metodo perché le politiche di riforma siano convergenti e rispondano realmente ai bisogni dei Paesi, affrontando con efficacia gli ostacoli allo sviluppo.
La scelta compiuta dal Consiglio europeo di adottare la nuova strategia “Europa 2020” deriva da questa nuova consapevolezza. Stabilità e riforme sono oggi le due direttrici chiave della politica economica in “Europa 2020”, i cui contorni sono delineati nei due documenti strategici, il Programma di Stabilità e il Programma Nazionale di Riforma. Essi rappresentano la mappa che i Paesi europei dovranno seguire per raggiungere obiettivi di crescita e occupazione più ambiziosi e sostenibili.
Il documento che il Governo italiano ha redatto in questa fase transitoria della strategia serve a dare l’avvio a questa nuova fase. Esso è oggi in versione preliminare: la versione finale verrà presentata all’Unione Europea nel mese di aprile del 2011 insieme al Programma di stabilità, nel quadro del nuovo ciclo di programmazione del “Semestre europeo”.
In questa prima fase abbiamo dato enfasi alle iniziative che sono già in atto, o che intendiamo mettere in atto a breve, per superare gli ostacoli alla crescita dell’Italia e avviare il processo per raggiungere gli obiettivi al 2020 su occupazione, conoscenza, energia e clima, povertà.
Maria Grazia Silvestri
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