SEGNALI DI “SPERANZA” IN GUATEMALA
Dalla Colombia al Cile passando per il Perù, cresce la protesta anti-governativa dei popoli latinoamericani.
Sabato 21/11 centinaia di manifestanti hanno dato alle fiamme un'ala del parlamento per chiedere le dimissioni del presidente conservatore Alejandro Giammattei, dopo l'approvazione di una legge finanziaria che ha suscitato indignazione nel Paese centro-americano in cui il 60% della popolazione vive in povertà.
I manifestanti antigovernativi che da giorni protestano contro la legge di bilancio approvata mercoledì, chiedono le dimissioni del presidente Giammattei, colpevole ai loro occhi di aver avallato un bilancio controverso di circa 13 miliardi di dollari, il più importante della storia del Paese, che creerà un debito rilevante, già approvato al Congresso. Lo stesso vicepresidente aveva proposto di dimettersi «per il bene del Paese»e forse per salvare la faccia.
La maggior parte dei fondi, secondo le proteste, sono destinati a infrastrutture gestite da imprenditori privati e trascurano la lotta contro la povertà dilagante.
Secondo l’opposizione questa legge di bilancio è stata approvata per favorire le aziende che hanno legami con il governo e a cui sono stati appaltati grandi progetti di costruzione, mentre trascura gli effetti economici e sociali della pandemia da coronavirus. I manifestanti protestano anche contro i tagli all’istruzione e alla sanità, oltre che contro la tempistica della legge di bilancio, approvata mentre il paese stava affrontando i danni causati dagli uragani Eta e Iota.
Di fatto la situazione economica è catastrofica, non a caso quindil'approvazione del bilancio del 2021, ha provocato un forte scontento nel Paese nei confronti del presidente Giammattei, un medico di 64 anni, che era salito al potere a gennaio promettendo di eliminare la corruzione e combattere la criminalità organizzata. Ma durante questo anno la sua presidenza è stata dominata dalle polemiche sulla gestione dell'epidemia di coronavirus, e non ha impedito che il Congresso del Guatemala, dominato dai partiti conservatori filo-governativi, approvasse il più grandebudget nella storia del paese, destinando i fondi alle infrastrutture legate alle grandi imprese, in un Paese in cui la povertà è diffusa e la metà dei bambini sotto i cinque anni sono malnutriti.
Tutto questo accade, forse non a caso, in uno stato il cui governo da anni è dominato da manovre disoneste e affari di stato corrotti fino al più alto livello di potere, un'economia bloccata e un turismo agli esordi, che fa del Guatemala uno dei paesi più poveri dell'America centrale e del mondo.
Il Guatemala vive da anni una caotica situazione istituzionale, già nel 2019, all’indomani delle elezioni che hanno visto trionfare ancora una volta l’estrema destra conservatrice e dell’ennesimo grave scandalo politico di corruzione, che ha portato alla detenzione della pluricandidata presidenziale Sandra Torres, e in cui il presidente uscente Jimmy Morales ha dichiarato lo “stato di assedio” in sei province e ventidue municipi delle regioni nord-orientali del Paese.
L’attuale presidente eletto nel gennaio 2020 Alejandro Giammattei non ha avuto vita facile nella sua ascesa al potere, il suo unico incarico governativo in passato è stato un breve passaggio, una decina d’anni fa, come capo delle prigioni del paese, che si era concluso con la sua stessa incarcerazione per dieci mesi mentre era in corso un’indagine sull’uccisione di sette detenuti. Le accuse sono poi state fatte cadere.
Attualmente la criminalità è alta, la corruzione è incontrastata e centinaia di migliaia di guatelmatechi ogni anno partono per gli Stati Uniti in cerca di una vita migliore. La risposta di Giammattei, alla sua elezione scritta in inglese su un braccialetto colore blu guatemalteco, era stata hope (speranza), ma di tale “speranza” per i guatemaltechi oggi sembra non esserne rimasta molta.
Invece, nonostante la dura repressione contro le manifestazioni, le proteste hanno spaccato la maggioranza raggiungendo un risultato importante: in nome della pace sociale, il Congresso, ha dovuto fare marcia indietro,sospendendo l’iter del Decreto di approvazione del contestato Bilancio 2021, anche se di fatto, Gianmattei apre alla criminalizzazione delle piazze, che restano mobilitate.
fonti
http://www.rainews.itlhttps://www.repubblica.it
https://www.internazionale.it/https://www.ansa.it/
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