Le trattative di oggi tra la delegazione russa e quella ucraina si sono concluse con una pausa per consultazioni ma il negoziatore russo Vladimir Medinsky ha affermato: "Abbiamo trovato alcuni punti su cui è possibile trovare un terreno comune".
Questo risultato già abbastanza incoraggiante è arrivato dopo vari "alti e bassi" nelle trattative. Intanto Putin si è impegnato con il presidente francese Macron (che, nel corso di questa crisi, ha avuto complessivamente una posizione meno "guerrafondaia" anche del nostro Draghi) a sospendere tutti gli attacchi contro i civili e le abitazioni, e a preservare l'integrità di alcune infrastrutture fondamentali.
Tutto ciò crea un clima già diverso rispetto a quello di alcune ore fa, quando la Russia metteva in stato di allarme le forze nucleari, oltre ad ordinare ai posti di comando della Forza missilistica strategica e alle flotte del nord e del Pacifico di passare allo stato di allerta "combattimento rafforzata" e vari paesi occidentali (tra cui persino la neutrale Svezia) minacciavano consistenti forniture di armi all'Ucraina e addirittura l'invio di volontari.
Nel frattempo sembra essere in corso una riunione speciale di emergenza dell'Assemblea Generale Onu sull'invasione russa dell'Ucraina, nella quale il presidente dell'Assemblea avrebbe (sembra) chiesto un momento di silenzio e preghiera o meditazione prima dell'inizio degli interventi.
Gli Stati Uniti hanno sospeso le attività nella loro ambasciata in Bielorussia. La Russia per "ripicca" di quanto è già stato analogamente deciso per i voli russi su alcuni paesei Eu, ha chiuso lo spazio aereo alle compagnie aeree di Italia, Germania, Spagna e Francia, oltre a quelle di altri paesi .
Sul terreno vengono segnalati comunque scontri e bombe su Kiev e Kharkiv. Il "secondo round" delle trattative avverrà nei prossimi giorni.
Fabrizio Cucchi, DEApress
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