(Carlo XII di Svezia. Dopo la sconfitta di Poltava, trovò asilo in Turchia)
Il prossimo futuro ingresso nella Nato della Svezia è un ulteriore passo verso una guerra mondiale. Sebbene si possa argomentare che la neutralità svedese sia stata -soprattutto negli ultimi anni- più apparente che reale, è venuto meno uno dei più importanti pilastri della pace nell'europa del Nord. Le apparenti buone intenzioni di Erdogan nel conflitto tra Russia e Ucraina appaiono adesso in una luce diversa: il governo turco non ha mai avuto nessun reale interesse per la pace, ma ha abilmente sfruttato la situazione per raggiungere i suoi fini. Anche al di là della -pur importante- questione kurda, una convergenza turco -svedese in funzione antirussa non è qualcosa di nuovo nella storia. Si ricorda come Carlo XII di Svezia (1) trovò asilo in Turchia dopo la sconfitta di Poltava nel 1708 ...Paradossalmente i generali russi sembrano adesso aver dimenticato proprio le tecniche che permisero a Pietro I di sconfiggere gli svedesi nell'attuale Ucraina. Invece di lasciare che l'avversario si muova in un territorio nel quale non può trovare risorse, per poi affrontarlo da posizioni fortificate, i vari comandanti russi (che Putin è costretto a rimuovere spesso, per evitare che diventino una minaccia al suo personale potere) sono costretti a distruggere le risorse del territorio ancor prima di penetrarvi. Le capacità di movimento degli ucraini -ben maggiori di quelle delle truppe di Carlo XII-restano intatte a causa di vari errori strategici russi, (a cui il comando delle truppe russe cerca inutilmente di rimediare con bombardamenti missilistici di scarsa precisione, con molti "danni collaterali" che gli alienano le residue simpatie all'estero e probabilmente anche in patria). La mobilità delle truppe russe è invece molto scarsa, a causa della corruzione a tutti i livelli che rende "il treno logistico" russo terribilmente lento e inefficace. La Russia non è inoltre in grado di prevalere in una guerra di logoramento, anche dato che Kiev può contare su rifornimenti virtualmente illimitati da parte dell'Occidente.
Ma se i generali russi non hanno nessuna chance di vincere la resistenza ucraina sul terreno, un conflitto nucleare che annienterebbe l'intera umanità è ancora possibile. E ciò diventerà l'unica via d'uscita possibile (per quanto folle) per Putin se Draghi e gli altri insistono nel voler umiliare la Russia.
La strategia americana è appunto quella di impantanare la Russia in un conflitto di durata che Putin non può vincere. Dopo il vertice Nato di Madrid, che ha confermato ( se ce ne fosse stato il bisogno) la volontà occidentale di tornare alla "guerra fredda" (per una volta chi scrive è d'accordo con l'oggettivamente impresentabile Lavrov, il ministro degli esteri di Putin), e possibilmente di innescarne una "calda" di livello mondiale, i residui sforzi diplomatici sono affidati al presidente indonesiano Joko Widodo (2), la cui strategia di mediazione è quella di "fare da tramite" per un colloquio a distanza tra Putin e Zelensky. Colloquio estremamente difficile, data l'intransigenza dei due leader, nessuno dei quali può inoltre definirsi "democratico". I paesi più poveri sono quelli che stanno già pagando il prezzo più alto nel conflitto, anche a prescindere dalle soluzioni che potrebbero esere trovate. Di qui gli sforzi di Joko Widodo.
Anche da noi, del resto, ogni giorno i prezzi dei prodotti di prima necessità diventano sempre più cari...E' chiaro che a guadagnare su ogni guerra sono sempre e solo i "padroni del vapore" (chiamati "oligarchi" a Mosca e "capitalisti" a Londra e a Milano).
Fabrizio Cucchi /DEApress
(1)https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_XII_di_Svezia
(2)https://www.bbc.com/news/live/world-europe-61987663
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