Tsipras: quarantotto lunghissime ore.
14 Luglio 2015- Dopo un summit di diciassette ore, i leader dell’Eurozona hanno trovato
un’intesa unanime per far sì che la Grecia acceda ad un terzo piano di salvataggio da 86
miliardi circa ed evitare così la sua uscita dall’Unione Europea. Per accedere a tale
accordo, il Parlamento ateniese deve approvare, entro mercoledì, una serie di riforme
legislative molto pesanti. Tra le riforme vi sono quelle sull’aumento dell’IVA, sulla revisione
del sistema pensionistico, sull’aumento delle tasse e sui tagli alla spesa pubblica.
Il braccio di ferro si sposta dunque ad Atene, dove il premier Tsipras si trova a fare i conti
soprattutto con la frangia più radicale del suo stesso partito Syriza, che ha già espresso il
suo netto dissenso ad accettare l’accordo con l’UE.
Tsipras è dunque chiamato all’arduo compito di ricompattare il suo esecutivo e soprattutto
la sua maggioranza in Parlamento.
Non sono pochi, infatti, quelli che accusano il premier greco di essersi piegato ai diktat di
una “nuova” Troika e di aver tradito il suo Paese.
Il popolo, infatti, chiedendosi a che cosa sia servito indire un referendum, è già sceso in
piazza a protestare con manifestazioni e scioperi. In gioco non c’è solo la credibilità
politica dello stesso Tsipras, ma il futuro di un intero Paese.
Carlotta Martelli Calvelli
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