Lo scorso 25 maggio ho potuto ammirare le bellisime foto di Luca Grillandini nella sede della Dea in via degli Alfani 13R.. Foto davvero affascinanti, molte persone, molti volti, vita quotidiana. Foto scattate nel 2012 durante un soggiorno di Luca nel Punjab pakistano.
Purtroppo in Italia si parla sempre poco del Pakistan. Molti pakistani secondo Noam Chomsky ritengono che il Pakistan non sia il loro stato ma lo stato dei punjabi. Tra questi ci molti ci sono tutti i pakistani che non parlano punjabi, e quindi per esempio i sindh, i pashtun dei territori confinanti con l’Afghanistan, i beluci che sono un popolo senza stato, sono presenti anche in Iran e rivendicano una maggiore autonomia. I beluci ritengono di essere derubati del gas naturale, la principale fonte di ricchezza. Secondo Chomsky l’ultimo serio sforzo in direzione federalista fu quello del padre di Benazir Bhutto negli anni’70. Successivamente il paese fu radicalmente islamizzato nel decennio di dittatura di Zia ul Haq (1978-1988).
Il Pakistan è da sempre in forte attrito con l’India. Nasce in pratica come stato dei musulmani dell’India. Ci sono stati diversi confronti militari e la situazione è di perenne tensione. Entrambi i paesi hanno armi atomiche. A infiammare i due paesi c’è anche il Kashmir, territorio conteso. Il Kashmir è diviso tra i due paesi ma entrambi rivendicano il controllo dell’intera area. L’India si è resa responsabile di violazioni di diritti umani in questa regione. I territori confinanti con l’Afghanistan sono invece vittime sia del fondamentalismo talebano, sia dei droni americani, sia del confronto tra questi due fronti. Il Pakistan confina anche con l’Iran e la Cina. E’ quindi al centro di un’area assai rilevante politicamente. Gli Stati Uniti spesso hanno cercato di indurre il Pakistan a tagliare le relazioni con l’Iran.
L’esercito ha sempre un ruolo importante, nel’99 Musharraf prese il potere con un colpo di stato e restò fino al 2008 quando il partito dei Bhutto, il Partito Popolare, vinse le elezioni. Nel’99 al governo c’era Nawaz Sharif, il vincitore delle recenti elezioni: il suo governo era conservatore e caratterizzato da un alto tasso di corruzione. E’ vero però che sia nel 2008 che nel 2013 i pakistani hanno partecipato a libere elezioni. Restano però molti dati di fatto non conciliabili con una piena democrazia: la giustizia che premia i ricchi che pagando possono essere perdonati dalle vittime, gli attacchi alla libertà di stampa, gli attentati politici, gli scontri tra fazioni, le violenze contro le donne, le violenze delle forze di sicurezza, le sparizioni forzate, le esecuzioni extragiudiziarie, la discriminazione delle minoranze religiose, la totale mancanza di diritti delle aree tribali, tenute al di fuori dai diritti costituzionali.
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