Il parlamento europeo ha approvato una nuova norma sui salari minimi "adeguati" all'interno dell'Unione. Il testo sembra sia molto vago, e sembra inoltre che l'Italia "non rientri" tra gli stati che saranno tenuti a fare alcunchè. Infatti si dice genericamente che gli : "Stati membri in cui meno dell'80% dei lavoratori è interessato dalla contrattazione collettiva stabiliscano un piano d'azione per aumentare tale percentuale"(1). Un punto interessante, della stessa norma, che riguarda anche l'Italia è invece dove si dice che i paesi membri dovranno "garantire conformità e contrastare i subappalti abusivi, il lavoro autonomo fittizio, gli straordinari non registrati o la maggiore intensità di lavoro"(2). Speriamo che "non rimanga lettera morta".
Per quanto riguarda il nostro paese, il problema è abbastanza complesso. In Italia, oltre alla piaga del lavoro nero, si moltiplicano esponenzialmente le situazioni in cui il lavoro viene legalmente estorto senza che venga realmente corrisposto un salario. La famigerata alternanza scuola lavoro è solo la punta di un immenso iceberg fatto di lavori più o meno "non pagati" o con paghe già in partenza solo simboliche che non verrebbero toccati da nessuna legge sul minimo salariale, perchè ufficialmente "attività formative" o addirittura "terapeutiche". Anche laddove il lavoro sia formalmente pagato, abbiamo gli "straordinari" spesso "pagati in nero" o persino, di fatto: "non pagati affatto". Addirittura, il salario può esistere solo "sulle carte", e in realtà accade che al lavoratore "non entra in tasca un euro". Anche le infinite forme di "auto-imprenditoria" sono a volte solo dei sistemi per i "pesci più grossi" di non pagare alcun salario a nessuno. Sarebbe troppo lungo fare un elenco esaustivo delle casistiche dello sfruttamento "servile" (termine tecnico per definire il "lavorare a gratis") fattivamente presenti in Italia. Persino il lavoro da casa, venuto "alla ribalta" con la pandemia di Covid, è stato spesso un'occasione per i padroni per estorcere ore extra di lavoro non pagato...
E' difficile credere che qualsiasi legge possa da sola "risolvere i problemi"; tuttavia vietare severamente tutte le miriadi di forme di lavoro "servile" (e far si che questa legge venga persino rispettata), potrebbe essere un passo in avanti per tutta la società italiana, di cui in ultima analisi, persino gli industriali beneficierebbero. Purtroppo però, la borghesia italiana è storicamente e culturalmente tra le più arretrate e ignoranti d'Europa...
Fabrizio Cucchi/DEApress
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