Arriva l’eco-casa mediterranea
La Solar Decathlon è una gara che prevede l’esposizione di case che devono rispettare i parametri di eco –compatibilità.
La competizione consiste in una serie di prove che abbracciano tutto quello che c’è attorno alla costruzione di un’abitazione. Si va ad esempio dall’analisi architettonica, d’ingegneria, energia elettrica e mero funzionamento della casa.
I principi su cui si basa l’iniziativa sono improntati verso un nuovo modo di concepire l’habitat dell’uomo. Un ambiente sempre più distante dalle vecchie case curate in ogni minimo particolare estetico, ma che oggi ha bisogno di avvicinarsi agli attuali problemi che affliggono la società post industriale. L’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo può e deve essere combattuto attraverso nuove progettazioni architettoniche.
In occasione della manifestazione del 2012, che si svolgerà in Spagna, gli studenti e i docenti dell’Università Roma Tre insieme con il laboratorio di disegno industriale della Sapienza, hanno presento il progetto della nuova eco-casa mediterranea che parteciperà alla gara ideata dal dipartimento energia americano.
La casa mediterranea sostenibile si chiama 'Med in Italy', ed è proiettata verso un’autosufficienza energetica, il taglio di CO2, e l'azzeramento della produzione di emissioni. Le parole d’ordine sono:ombra d'estate e luce d'inverno. Dunque si tratta di un sistema che riesce sfruttare le diverse fasi della luce durante la giornata, e che si adatta al cambiamento stagionale. Il risparmio di CO2 sarà equivalente all’anidride carbonica emessa da un bosco di 120 alberi, nonché consentirà un risparmio sulle bollette dell’84%.
Nel progetto è coinvolta anche l’industria degli elettrodomestici che fornirà lavatrici che arriveranno fino a massimo di 43 gradi e mezzo, mentre le lavastoviglie rimarranno entro i 49 gradi.
Il team italiano, coordinato da Chiara Tonelli, spiega che il prototipo potrebbe arrivare a costare circa un milione di euro, e essere adibito a alloggio per un turismo amico dell’ambiente o come rifugio in risposta alle emergenze civili quali quelle provocate da calamità naturali o da un'ondata di richiedenti asilo politico.
(Fonte;Ansa,rivista di bio-architettura,news attico)
Roberta De Luca/DEApress
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