Terra 3.0: l'ultima speranza per salvare il pianeta
Energia 2020: E' stata pubblicata oggi la comunicazione “Energia 2020”, il documento con cui la Commissione Europea ha varato la sua “strategia per l'energia competitiva, sostenibile e sicura”. Cinque sono le priorità fondamentali per il futuro dieci anni del nostro continente: raggiungere un'Europa energeticamente efficiente, costruire un vero mercato energetico integrato paneuropeo, dare potere ai consumatori e raggiungere i più alti livelli di sicurezza, estendere la leadership Europea nella tecnologia e nell'innovazione energetica, rafforzare la dimensione esterna del mercato energetico UE.
In sostanza si tratta di promuovere l'efficienza in tutti i campi e il risparmio energetico, unificare il mercato dell'energia, promuovere una politica estera unitaria in materia di energia e realizzare una rete intelligente continentale che servirebbe per accogliere la produzione di elettricità pulita da progetti come il solare a concentrazione nel Nord Africa (Desertec) e l'eolico nel Mare del Nord. In merito al risparmio energetico la Commissione propone di concentrare le sue iniziative in due settori: quello dei trasporti e quello dell’edilizia. Invece per quanto riguarda i mercati e le infrastrutture energetiche paneuropee integrate l’esecutivo europeo ha fissato al 2015 il limite di tempo entro il quale dovrà essere completato “il mercato interno dell’energia”, stimando, per i prossimi 10 anni, investimenti strutturali necessari nell’UE per un valore di 1000 miliardi di euro.
L'approvazione da parte del Parlamento è prevista per la primavera 2011 e ciò costituisce un importante passo avanti verso una politica energetica efficace ed unitaria a livello europeo.
Il governo Italiano dice addio all'efficienza energetica: Nel nuovo maxiemendamento del Governo alla finanziaria i miliardi di euro si fermano a 5,5 e, come riferito dal viceministro dell'Economia Giuseppe Vegas, tra le misure che vi entreranno a far parte non trovano posto il bonus energia del 55% per le ristrutturazioni edilizie. Non è stato quindi prorogato l'incentivo fiscale per i lavori finalizzati al miglioramento dell'efficienza energetica delle case attraverso la riqualificazione degli edifici, la sostituzione di finestre, infissi, pavimenti o impianti di climatizzazione o l'installazione di pannelli solari. La misura era sollecitata anche dalle file di Futuro e Libertà, oltre che da molte forze di opposizione, anche extraparlamentare come la Federazione dei Verdi.
Pier Luigi Bersani ha criticato duramente la scelta del Governo. “Trovo francamente demenziale una scelta di questo genere”, ha detto il leader del Pd. Per il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, il taglio del bonus fiscali del 55% per le eco-ristrutturazioni è “il colpo mortale alla modernizzazione del Paese e mette a rischio decine di migliaia di posti di lavoro legati alla green economy”E altre critiche sono piovute sul Governo dal presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, dall'ecodem del PD Ermete Realacci e da Raffaella Mariani, capogruppo del Pd in commissione Ambiente. Ovviamente fuori dai palazzi della politica la notizia è stata presa anche peggio e decine di associazioni sono sul piede di guerra e promettono battaglia.
La sensazione che l'Italia stia deragliando dal binario giusto che porta l'Europa ad essere un continente avanzato, libero dall'inquinamento ed energeticamente autosufficiente è ancora più forte vedendo ciò che accade in Gran Bretagna dove il ministro del Tesoro ha annunciato che darà il via alla Green Investment Bank, la banca d'affari che finanzierà le tecnologie verdi e le fonti rinnovabili di energia.
Programma ASPEA: Con il programma “azzeramento spesa pubblica elettrica degli associati” gli enti locali mettono a disposizione terreni o edifici affinché le aziende vincitrici vi realizzino impianti fotovoltaici e li gestiscano per conto dell'ente. In cambio i Comuni aderenti usufruiscono di parte degli incentivi erogati tramite il Conto energia e vedono azzerata la propria bolletta elettrica.
Questa interessante iniziativa è promossa da Asmez, consorzio che coinvolge circa 1500 comuni e che ha come obbiettivo quella di aiutare le municipalità ad introdurre nuove tecnologie e ad accedere ai fondi europei. Nei circa 400 Comuni che vi hanno aderito, ASPEA promette di portare investimenti per 2 miliardi di euro e installazioni per 100 MW entro il 2011 che potrebbero diventare 300 a fine 2012. la formula sembra riscuotere l'interesse di enti ed operatori. Grandi gruppi del fotovoltaico anche esteri, ad esempio cinesi e spagnoli, stanno partecipando numerosi. La prima gara, per la quale le domande dovevano essere presentate entro il 15 settembre, ha visto partecipare 142 Comuni, soprattutto in Calabria e Campania, per un totale di 500mila abitanti. I due partner vincitori investiranno oltre 200 milioni di euro per realizzare centrali che copriranno una bolletta elettrica da 15 milioni di euro all'anno. Ora, dopo che una seconda gara sì è chiusa il 29 ottobre, le scadenze per i prossimi due bandi saranno il 15 e il 30 novembre.
Coinvolgere i privati nel fotovoltaico per gli enti pubblici sembra dare un discreto vantaggio ad entrambi. Grazie alla disponibilità finanziaria e al know-how degli investitori privati lo sforzo da parte delle municipalità è zero e il guadagno, sotto forma di risparmio in bolletta non è allettante.
La battaglia di Dannenberg: una vera è proprio battaglia è scoppiata presso Dannenberg, nella Bassa Sassonia, dove 35 mila persone hanno invaso le rotaie per protestare contro il trasporto di rifiuti nucleari destinati al sito di Gorleben, deposito provvisorio di stoccaggio a ridosso del parco naturale dell’Elba. I manifestanti sono stati affrontati da 17mila agenti di polizia che hanno cercato di sgomberare la folla a forza di manganellate ed arresti in modo da consentire a un convoglio ferroviario composto da 11 vagoni carichi di rifiuti altamente radioattivi di raggiungere la stazione di Dannenberg. Il timore dei manifestanti è che Gorleben, invece che un deposito temporaneo, divenga un deposito permanente privo di sufficienti garanzie di sicurezza a lungo termine. Il passaggio del convoglio, denominato “treno dell'inferno”, è stata anche l'occasione per protestare contro la decisione della Merkel di prolungare l’attività delle centrali atomiche, superando in questo modo il limite del 2020 imposto da una legge del governo Schröder: otto anni per le centrali più vecchie, 14 per quelle di più recente costruzione. Il movimento antinuclearista in Germania monta sempre di più e seembra che le proteste non siano destinate ad esaurirsi, e i violenti scontri di Dannenberg potrebbero ripetersi già in questi giorni.
011/11/10
Cosimo Biliotti
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