Dopo varie discussioni su immigrazione e integrazione, recentemente nate, che hanno visto al centro delle polemiche anche gli albanesi, Rat, Rete degli albanesi in Toscana, ha deciso di regalare una copia della Costituzione italiana al gruppo consiliare leghista in Regione. Lo scopo è di «contribuire nel nostro piccolo, affinché si conosca meglio questa Carta che regola la vita civile di questo paese, e capire se vale anche per ministri e parlamentari, oltre che pretendere che gli immigrati la conoscano», si legge nella lunga lettera inviata da Rat. Nella lettera, gli attivisti ricordano di essere «contribuenti, e con le nostre tasse paghiamo anche tutti i politici che ci governano, senza però poterli scegliere. Come non possiamo scegliere nemmeno se vogliamo vicino alle case che compriamo una centrale nucleare o pagare una bolletta più alta dell'acqua», per poi proseguire con l'affermazione di essere contenti di dover sostenere un test che dimostri di conoscere la Costituzione per ottenere il permesso di soggiorno, ma li «disorienta ascoltare parole da esponenti illustri della Lega Nord, ministri della Repubblica Italiana, rappresentanti del popolo che siedono in parlamento, che vanno in una direzione contraria a quello che la Costituzione dice». Dopo le ultime affermazioni a Pontida sulla «secessione» e la «Padania libera», gli albanesi del Rat ironicamente chiedono ai leghisti come ciò rispetti l’articolo cinque, quello che parla di una Repubblica «Una e indivisibile» e «Roma è capitale della Repubblica Italiana, oppure ladrona?». Nel dubbio, scrivono gli immigrati, «ci siamo permessi di omaggiarvi con una copia della Costituzione italiana, cosi potrete sicuramente darci consigli migliori su come diventare cittadini a pieno titolo di questo bellissimo paese».Lega Nord risponde , “Siamo ben lieti di ospitare nei locali del nostro gruppo i rappresentanti del RAT e del GAT e di ricevere da loro la Costituzione Italiana. Contraccambieremo regalando loro bandiere e gadget del nostro movimento». Il dubbio sulla sincerità di queste parole nasce spontaneo. Basti ricordare il comunicato stampa del 20.06.2011 n.247 http://www.consiglio.regione.toscana.it/politica/comunicati-stampa-dei-gruppi-politici/comunicato/testo_comunicato.asp?id=7906&filtro=25 . Il capogruppo della Lega Nord Toscana, Antonio Gambetta Vianna dice: “No al voto agli immigrati. Sì a prestazioni socio-sanitarie per irregolari, ma paghino i Paesi d’origine. No a “partecipazione dedicata”, ma dare i soldi alle RSA”. Molte le critiche rivolte anche a RAt Toscana dalla vicecapogruppo, Marina Staccioli. Forse i consiglieri, hanno riletto la costituzione per non farsi trovare impreparati?
In seguito il testo completo della lettera di Rete degli albanesi in Toscana ai consiglieri della Lega Nord.
Gentili rappresentanti della Lega Nord in Toscana,
Da sempre noi albanesi che viviamo regolarmente in Toscana, stiamo dando il nostro meglio per diventare parte integrante di questa magnifica regione e dei suoi abitanti che ci accolgono in modo generoso. Abbiamo imparato l’italiano, i nostri figli e frequentano le scuole delle città toscane, molti di noi fanno impresa e moltissimi altri sono lavoratori dipendenti. Siamo contribuenti, e con le nostre tasse paghiamo anche tutti i politici che ci governano, senza però poterli scegliere. Come non possiamo scegliere nemmeno se vogliamo vicino alle case che compriamo una centrale nucleare o pagare una bolletta più alta dell'acqua. Non sono mancati in questi anni chiaramente anche molti casi negativi di nostri concittadini dediti alla malavita, ma siamo convinti che sono una minoranza, cosi come in tutto il resto del mondo. Noi siamo altrettanto orgogliosi di vivere in Toscana. L'art 3 dello Statuto della Regione, comma 6 prevede che "La Regione promuove, nel rispetto dei principi costituzionali, l'estensione del diritto di voto agli immigrati" e tale auspicio è stato richiamato anche dalla l.r. 29/2009 ": La Regione promuove e sostiene la partecipazione alla vita pubblica dei cittadini stranieri residenti in Toscana muniti di regolare titolo di soggiorni in conformità a quanto previsto dagli articoli 3 e 72 dello Statuto, in particolare promuovendo l'estensione ad essi del diritto di voto". In tale prospettiva, la Regione si è già mossa nel pieno rispetto della carta costituzionale e della dignità delle persone. Uno dei punti fermi della nostra integrazione in questo paese, è stato e rimane la Costituzione italiana. Questo testo approvato dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947, promulgata dal capo provvisorio dello stato Enrico de Nicola il 27 dicembre del solito anno, entrò in vigore a partire dal 1° gennaio del 1948. Ci rende orgogliosi poterci ispirare ad un testo costituzionale cosi bello e profondo, e aumenta in noi la voglia di diventare a pieno cittadini di questo paese, con oneri e onori che ciò comporta; diritti e doveri come si sente dire spesso, anche se i doveri ce li abbiamo tutti, mentre sono i diritti quelli che latitano. Ultimamente ci viene anche chiesto di conoscere bene la Costituzione e di rispondere a delle domande su di essa, oltre a vari test di cultura e lingua italiana; novità queste fortemente volute dal vostro partito. È una cosa che facciamo con entusiasmo anche prece vogliamo essere degni cittadini italiani, e forse per questo motivo abbiamo anche un senso di responsabilità più profondo che ci porta a continuare a studiare questo testo e ad approfondire le nostre conoscenze Ci disorienta però ascoltare spesso e volentieri parole da esponenti illustri della Lega Nord, ministri della Repubblica Italiana, rappresentanti del popolo che siedono in parlamento; parole che vanno in una direzione contraria a quello che la Costituzione dice. L’articolo 5 recita : “ La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali: attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”. Quindi, con tutti i limiti che il non essere italiani ci pone, riusciamo a capire che vengono garantite le autonomie locali, nel rispetto dell’indivisibilità del paese.
“Presto i popoli dell’Europa verranno a sapere che la nazione padana ha conquistato la sua libertà” – ha sostenuto il ministro della repubblica italiana Umberto Bossi domenica scorsa. Davanti ad un prato verde con migliaia di “padani” che urlavano secessione, due ministri della repubblica italiana hanno risposto ai cori da stadio con “Padania libera”. Prosegue poi: “Bisogna andare giù a Roma, con i trattori, fuori dal parlamento a pigliare quei delinquenti (ndr parlamentari) che in aula vi chiamano ladri” . Ecco, visto che noi stiamo cercando di diventare cittadini a pieno titolo, rispettosi della costituzione italiana, siamo leggermente disorientati, perché non riusciamo a capire se Roma è capitale della repubblica italiana, oppure ladrona? L’articolo 8 e 10 della Costituzione sono validi anche per i ministri leghisti? Nel dubbio, ci siamo permessi di omaggiarvi con una copia della Costituzione italiana, cosi potrete sicuramente darci consigli migliori su come diventare cittadini a pieno titolo di questo bellissimo paese.
Rezarta Selam Eminaj - DEApress
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