Nelle ultime settimane gli esperti dell’
AEIA (
Agenzia Energia Atomica Europea) hanno rilevato nell’atmosfera di tutta l’Europa tracce di radioattività, dovute allo iodio-131, sostanza radioattiva scatenata dai reattori nucleari. Data la bassa quantità, che non ha scatenato allarmismi, non si è riusciti ancora a localizzarne la provenienza. Si pensa subito a Fukushima, ma gli esperti la escludono e accennano piuttosto ad una non identificata fonte nell’Europa sud-orientale. I Paesi chiamati in causa, come Repubblica Ceca, Austria e Ungheria, dove è stata registrata una quantità maggiore di iodio-131, hanno negato subito ogni responsabilità.
Il fatto che l’emissione appare continua alimenta però l’ipotesi che, da qualche parte in Europa, c’è stato un incidente nucleare. L’
ISPRA, coordinatrice della la Rete Nazionale di Sorveglianza della Radioattività Ambientale, ha intanto allertato le Agenzie Regionali e Provinciali, che dovranno comunicare giornalmente i dati relativi alle misure nel particolato atmosferico e segnalare tempestivamente eventuali anomalie.
L’organismo internazionale del
CTBTO, che ha a capo una rete planetaria di sensori per individuare gli aumenti di radioattività nell’atmosfera e la loro origine, potrebbe possedere i dati che si stanno cercando; l’organismo comunica però soltanto ai Governi dei Paesi aderenti, e non all’opinione pubblica né alla comunità scientifica.
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