Dopo la "marea nera", costituita dal petrolio fuoriuscito questa estate nel Golfo del Messico, una nuova catastrofe ecologica, questa volta in Europa. Lunedì scorso una marea fuori controllo di fanghi corrosivi, derivati dai processi di raffinazione della bauxite, nell'Ungheria occidentale, provocava quattro morti e oltre cento persone colpite con ustioni e irritazioni agli occhi provocate dagli elementi corrosivi presenti nel fango. Altre tre persone sono state date per disperse. Il disastro ecologico è stato tale che le prime stime degli esperti parlano di un anno di lavoro, necessario per bonificare il terreno. La brutta notizia di oggi (ripresa da fonti ufficiali) è che la marea di "fanghi rossi", attraverso il fiume Raba ha raggiunto il Danubio, facendo temere ripercussioni su scala europea. L'unico dato consolante è che sembra che almeno, la corrosività delle sostanze è calata (passando da un pH 13, all'inizio della tragedia, a un pH 9.3 ).
Fabrizio Cucchi, DEApress
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