Ore 1:00 a.m. - Ucciso dal lavoro - E’ notizia di poche ore fa la morte di un operaio di una ditta che lavora per conto delle Ferrovie dello Stato a Milano. Il lavoratore è stato travolto e ucciso da un treno in transito. L’incidente mortale è avvenuto all’una in via Cristina Belgioioso, alla periferia cittadina lungo la linea Torino-Milano. In quel punto c’è un cantiere, che stava per aprire, per alcuni lavori sulla massicciata. La vittima, 50 anni, era il responsabile del cantiere. I lavori sarebbero dovuti incominciare poco dopo l’incidente. L’uomo è stato immediatamente soccorso sul posto dal ’118’ ed è morto poco dopo.
Intanto mentre si continua a morire sul posto di lavoro, domani i decreti attuativi sul testo unico per la sicurezza sul lavoro approderanno al Consiglio dei Ministri, e saranno con ogni probabilità approvati lasciando scontenti gli industriali. Confindustria è contraria all’inasprimento delle sanzioni per quelle imprese che non rispetteranno le regole.
Alberto Bombassei, vicepresidente di Confindustria per le relazioni industriali, attacca: «Sono veramente indignato. La tragedia delle morti sul lavoro non può creare divisioni o contrapposizioni». Le posizioni espresse in queste ore, sottolinea Bombassei, «sono intrise di demagogia. Le imprese chiedono che nessuno strumentalizzi accadimenti così drammatici. Sono proprio le imprese -aggiunge- che da tempo invocano un Testo Unico che serva a dare maggiori certezze ai datori di lavoro ed ai lavoratori. Nessuno è contrario a questo provvedimento. Le questioni che stiamo ponendo nel confronto in corso con il Governo, sono di natura esclusivamente tecnica e di mero buon senso».
Ma il Governo, da parte sua, ha fatto sapere dal Sottosegretario alla Salute Giampaolo Patta che «non saranno accettate modifiche all’impianto, compreso quello sanzionatorio». Il suo auspicio a questo punto è che «Confindustria e le altre associazioni datoriali portino un contributo positivo indicando i punti sui quali ritengono esistano incongruenze e criticità e abbandonino una posizione ostruzionistica anche nell’interesse delle aziende che rappresentano».
Il segretario della Uil Luigi Angeletti ha dichiarato: «Sul decreto sicurezza -ha detto - siamo d’accordo, ma è possibile che bisogna assistere a stragi quotidiane per vederlo approvato? Se non ci fossero state queste tragedie non sarebbe passato e così tutto sarebbe slittato alla prossima legislatura e si sarebbe ricominciato da capo». E il procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, ha lanciato una sua proposta: una procura nazionale sulla sicurezza del lavoro.
Intanto mentre si continua a morire sul posto di lavoro, domani i decreti attuativi sul testo unico per la sicurezza sul lavoro approderanno al Consiglio dei Ministri, e saranno con ogni probabilità approvati lasciando scontenti gli industriali. Confindustria è contraria all’inasprimento delle sanzioni per quelle imprese che non rispetteranno le regole.
Alberto Bombassei, vicepresidente di Confindustria per le relazioni industriali, attacca: «Sono veramente indignato. La tragedia delle morti sul lavoro non può creare divisioni o contrapposizioni». Le posizioni espresse in queste ore, sottolinea Bombassei, «sono intrise di demagogia. Le imprese chiedono che nessuno strumentalizzi accadimenti così drammatici. Sono proprio le imprese -aggiunge- che da tempo invocano un Testo Unico che serva a dare maggiori certezze ai datori di lavoro ed ai lavoratori. Nessuno è contrario a questo provvedimento. Le questioni che stiamo ponendo nel confronto in corso con il Governo, sono di natura esclusivamente tecnica e di mero buon senso».
Ma il Governo, da parte sua, ha fatto sapere dal Sottosegretario alla Salute Giampaolo Patta che «non saranno accettate modifiche all’impianto, compreso quello sanzionatorio». Il suo auspicio a questo punto è che «Confindustria e le altre associazioni datoriali portino un contributo positivo indicando i punti sui quali ritengono esistano incongruenze e criticità e abbandonino una posizione ostruzionistica anche nell’interesse delle aziende che rappresentano».
Il segretario della Uil Luigi Angeletti ha dichiarato: «Sul decreto sicurezza -ha detto - siamo d’accordo, ma è possibile che bisogna assistere a stragi quotidiane per vederlo approvato? Se non ci fossero state queste tragedie non sarebbe passato e così tutto sarebbe slittato alla prossima legislatura e si sarebbe ricominciato da capo». E il procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, ha lanciato una sua proposta: una procura nazionale sulla sicurezza del lavoro.
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