Il 7 giugno 2009 è la data stabilita per l’Italia per le elezioni europee. Lo ha dichiarato il segretario generale del Parlamento europeo Harald Romer in un'intervista all'ANSA. La data delle elezioni, infatti, non è unica per tutti i paesi dell’Unione europea.
Sono ancora incerte le regole che il nostro paese adotterà per le elezioni. Ma questo non è l’unico nodo da sciogliere: resta ancora da definire il numero dei parlamentari da eleggere, che sarà determinato dalla ratifica o meno, entro dicembre, del Trattato di Lisbona. Se entro questa data sarà ratificato il trattato, inoltre, l'europarlamento eletto a giugno avrà maggiori poteri di co-decisione. Tuttavia, indipendentemente o meno dall’introduzione del nuovo testo che dovrà regolare l’attività delle istituzioni dell’Unione europea, saranno introdotte alcune novità. Tra queste l’entrata in vigore del nuovo statuto dei deputati europei, che comporterà una revisione degli stipendi dei deputati, oggi molto diversi perché equiparati, in ogni paese, a quelli dei parlamenti nazionali. Secondo quanto annunciato da Romer, in Italia gli stipendi saranno più bassi, mentre in paesi come la Spagna saranno più alti, in base al principio che allo stesso lavoro corrisponda lo stesso stipendio.
Riguardo alla diminuzione manifestatasi negli ultimi anni alla partecipazione alle elezioni europee, Romer ha ribadito l’impegno del Parlamento europeo per scongiurare l’astensione. “Il Parlamento europeo – ha sottolineato il segretario generale – da parte sua farà tutto il possibile per invertire la tendenza al ribasso con una campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini. Tocca poi ai partiti fornire le ragioni politiche di questa scelta”.
Valentina Casini -DEApress
Sono ancora incerte le regole che il nostro paese adotterà per le elezioni. Ma questo non è l’unico nodo da sciogliere: resta ancora da definire il numero dei parlamentari da eleggere, che sarà determinato dalla ratifica o meno, entro dicembre, del Trattato di Lisbona. Se entro questa data sarà ratificato il trattato, inoltre, l'europarlamento eletto a giugno avrà maggiori poteri di co-decisione. Tuttavia, indipendentemente o meno dall’introduzione del nuovo testo che dovrà regolare l’attività delle istituzioni dell’Unione europea, saranno introdotte alcune novità. Tra queste l’entrata in vigore del nuovo statuto dei deputati europei, che comporterà una revisione degli stipendi dei deputati, oggi molto diversi perché equiparati, in ogni paese, a quelli dei parlamenti nazionali. Secondo quanto annunciato da Romer, in Italia gli stipendi saranno più bassi, mentre in paesi come la Spagna saranno più alti, in base al principio che allo stesso lavoro corrisponda lo stesso stipendio.
Riguardo alla diminuzione manifestatasi negli ultimi anni alla partecipazione alle elezioni europee, Romer ha ribadito l’impegno del Parlamento europeo per scongiurare l’astensione. “Il Parlamento europeo – ha sottolineato il segretario generale – da parte sua farà tutto il possibile per invertire la tendenza al ribasso con una campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini. Tocca poi ai partiti fornire le ragioni politiche di questa scelta”.
Valentina Casini -DEApress
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